Rassegna stampa
De Rossi: “Impariamo dal Real Madrid. L’euforia non mi tocca”
AS ROMA NEWS UDINESE DE ROSSI – È uno scalo anonimo tra due aeroporti vip, ma la Roma non può trattarlo come una sosta pigra e noiosa da trascorrere in fretta prima dell’imbarco verso località esotiche. L’Udinese gioca per i punti-salvezza e nonostante le assenze di rilievo – le ultime di Thauvin e Lovric pesano – non regalerà un millimetro di campo, scrive il Corriere dello Sport.
Serve una squadra alla De Rossi, con l’atteggiamento del derby e di San Siro per non perdere terreno nella corsa Champions: oggi, senza neppure aspettare il recupero tra Atalanta e Fiorentina, la Roma vi parteciperebbe come quinta grazie al bonus del ranking Uefa. Ma il percorso in campionato è ancora lungo e sdrucciolevole. Lo sarà ancora di più se, come tutti sperano a Trigoria, la Roma eliminerà giovedì il Milan per assaporare la quarta semifinale europea consecutiva, che capiterebbe tra le sfide contro Napoli, Juventus e Atalanta.
Servirà equilibrio tra le esigenze di gestione dei calciatori più stanchi e fragili e l’obbligo di competitività. A Lecce, peggiore esibizione dell’era De Rossi, la Roma cominciò la partita con una formazione abbastanza credibile: l’unica rinuncia un po’ forzata, dopo quindici giorni di sosta, fu El Shaarawy.
Per il resto Dybala era ammaccato, Pellegrini squalificato, Smalling e Abraham ancora indisponibile. Non aveva molte altre opzioni De Rossi, che tuttavia fu maltrattato calcisticamente dal collega Gotti arraffando un punto immeritato. Giovedì, dopo la grande vittoria a Milano, l’allenatore ha ammesso di aver strigliato i giocatori dopo quella pessima esibizione: «Ci sono rimasto male e l’ho detto chiaro e tondo nello spogliatoio. Si può vincere o perdere ma le partite vanno affrontare sempre con l’atteggiamento del derby».
Da quel momento la Roma ha battuto Lazio e Milan senza incassare gol. Allungando così in campionato la serie di imbattibilità a sette giornate (5 vinte, 2 pareggiate). A Udine, contro il tifoso romanista Cioffi, De Rossi cerca un’altra vittoria che l’aiuti a consolidare la classifica prima di quattro partite tremende di fila: Bologna, Napoli, Juventus e Atalanta una dietro l’altra.
Per non trascurare i dettagli, per non sprecare neanche una caloria di troppo, per richiamare l’attenzione sulla trasferta friulana, ha tenuto per due giorni la squadra in ritiro a Monza. E ora spera che la scelta della clausura, contraria ai suoi princìpi filosofici, sia servita. «Dobbiamo ragionare come il Real Madrid, che vince in Champions e poi rivince nella Liga – ha detto De Rossi ai canali del club –. E’ la mentalità che fa la differenza, sempre».
Sul turnover De Rossi ha chiarito: «Devo preservare alcuni calciatori dagli acciacchi, dopo due partite intense dal punto di vista fisico e anche dispendiose per la testa. Ma non è il singolo che può farci vincere le partita: conta l’atteggiamento collettivo».
Preferisce non lasciarsi trascinare dall’euforia: «Non mi tocca più di tanto, perché conosco Roma e conosco il calcio. Ovviamente i complimenti fanno piacere, soprattutto dagli addetti ai lavori. Ma ricordo ciò che è successo dopo Lecce quindi so che verrei criticato in caso di altri risultati non positivi. Ci sta: nel bene e nel male io cerco di essere lucido. A me interessa solo rendere felice la Roma».
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