Daniele De Rossi

AS ROMA NEWS TORINO DE ROSSI Un altro esame. Un esame a partita, per Daniele De Rossi. Anzi, per la Roma di Daniele De Rossi. È così dal primo appuntamento in calendario dopo il cambio di allenatore. Forse perché c’erano un sacco di perplessità sul conto di un tecnico esordiente nella massima serie e su un gruppo di giocatori che sembrava allo sbando, scrive il Corriere della Sera.

È cosi e, forse, è pure giusto così, se si vogliono avere ambizioni, se non si vuole vivere del passato. Dimenticare il Feyenoord, la festa sotto la Sud per la qualificazione agli «ottavi» di Europa League, la corsa pazza di Svilar che resterà nella storia: ecco l’ordine di De Rossi, lucido come un veterano al momento di parlare alla squadra (anche) attraverso i media. La sua strategia, del resto, è nota: stare sempre e comunque dalla parte dei suoi uomini, sapendo di poter ottenere in cambio il massimo della disponibilità.

E così quando dice che il Torino è il peggior avversario che potesse capitare a una Roma reduce da una battaglia di 120 minuti in Europa, non lo fa per mettere le mani avanti e/o per creare (crearsi) alibi preventivi: lo fa semplicemente per lanciare un ulteriore messaggio – forte e chiaro – alla squadra. Una Roma che non può permettersi di cullarsi sugli allori di un «sedicesimo» superato ai rigori e che non deve abbassare la guardia in campionato.

L’aver già coinvolto praticamente tutta la rosa da quella partita contro il Verona, per DDR significa poter contare oggi (sempre) su una disponibilità convinta da parte di chiunque. Che non è garanzia assoluta di prestazione e, quindi, di risultato ma che aiuta a tenere alta la testa. E ad affrontare l’ennesimo esame con la serenità di chi a casa ha studiato, e pure bene.



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