AS ROMA NEWS FIORENTINA DE ROSSI – Ci sono diversi modi di vivere una serata al Franchi: la Roma ha scelto quello più emozionante. Una notte per cuori forti. Ma, soprattutto, un punto d’oro sulla strada della Champions, scrive La Gazzetta dello Sport.
Daniele De Rossi ha rivisto la luce in fondo al tunnel della sofferenza e, al culmine della tensione, ha potuto recapitare un telegramma ai naviganti dei quartieri alti della classifica con su scritto: «La Roma non molla mai». Già. Perché quando ormai anche i 2.500 tifosi giallorossi presenti sugli spalti avevano perso le speranze, è stato un altro dei suoi gregari intelligenti, Diego Llorente, come Houssem Aouar nel primo tempo, a mostrare il carattere d’acciaio del gruppo, scatenando col suo destro all’incrocio la festa e a spingere più in là i sogni del popolo romanista.
Davanti al c.t. della Nazionale Luciano Spalletti, seduto in tribuna, il tecnico ha offerto in visione una Roma che ha cambiato ancora in corsa moduli e uomini. Dimostrando che la squadra, quando è costretta a soffrire, sa anche reagire con lucidità. E sa crederci fino all’ultimo. Ma De Rossi è ripartito dal primo tempo e da una partita che si era messa in salita, proprio come sperava non accadesse.
«È stata in effetti una prima parte di gara moscia – ha spiegato –, abbiamo perso troppe seconde palle e duelli aerei, qualche errore qua e là, poi nella ripresa è andata molto meglio. Abbiamo calciato troppo poco, per quando possesso palla abbiamo avuto. Dobbiamo migliorare anche in questo».
Il tecnico ha fatto pure autocritica, trovando un punto stavolta dolente nella difesa a tre: «Ha influito in questi nostri primi 45 minuti anche qualche scelta mia. Abbiamo fatto brutti primi tempi contro Frosinone, Torino e i viola. Ho messo la difesa a tre per avere più sicurezza, e forse i ragazzi non ne hanno bisogno. Quando li vedo stanchi magari ritorno a un sistema che li ha fatti sentire sicuri per tanto tempo, e invece forse c’è un po’ un rigetto di quel modulo e la prossima volta ci dovrò pensare bene. Stavo facendo scaldare Celik e Karsdorp per tornare a 4, poi ho pensato a Huijsen perchè avevamo bisogno di centimetri».
De Rossi ha cambiato tre pedine rispetto all’ultima gara di Europa League col Brighton, inserendo Llorente in difesa, Aouar a centrocampo al posto di Pellegrini e a destra, a sorpresa, Angeliño. Fiducia che i tre hanno ripagato. Contribuendo a ottenere un punto che si è rivelato pesantissimo: «Non perdere contro la Fiorentina è stato fondamentale, non solo per la classifica ma per non perdere l’entusiasmo. A me non piace festeggiare i pareggi, ma abbiamo giocato contro una grande squadra, tra perdere e pareggiarle ci passa molto. Abbiamo bisogno di questo entusiasmo».
E poi DDR ha elogiato i singoli, perché a lui piace sempre parlare al plurale e coinvolgere tutti. «Abbiamo preso il 2-1 nel nostro miglior momento, avevo la sensazione di poterla vincere. Il 2 a 1 ci ha un po’ ammazzato. Poi ci sono le individualità, sia chi ha creato il 2-2 sia il portiere che ci ha tenuto in vita col rigore parato». Riferimento esplicito a Svilar, che si è confermato portiere di livello internazionale.
Quindi è il turno degli altri protagonisti in campo, a partire dai due goleador di giornata: Aouar e Llorente. E De Rossi ringrazio i suoi guerrieri. «Llorente è un giocatore di qualità impressionante, è quasi sprecato per essere difensore. Anche Evan gli dà una palla d’oro, non facile su un cross teso. Gol bellissimo, provato e riprovato (e ride, ndr). Aouar secondo me è molto forte, ha fatto un bel gol che gli darà morale. Sono contento dei suoi novanta minuti, se lo merita di essere dentro questo gruppo e sta avendo un’evoluzione in queste settimane. Lui col morale alle stelle può darci una grossa mano. Mancini? Con lui non ho neanche bisogno di parlare. Lo stadio chiedeva il secondo giallo più di un gol, non è un cambio tecnico, è solo per prevenire il rosso. Si respirava forte nello stadio questa protesta, lo chiedeva più del gol e secondo me da lì a poco l’arbitro lo avrebbe buttato fuori. L’anticipo di Zalewski ci ha poi permesso di fare l’ave Maria, l’ultimo tentativo. Ci portiamo a casa un punto importante. Un grande gol, un grande cross, una grande sponda ma è merito anche di chi ha recuperato palla prima. Rinnovo? Io penso solo alla partita col Brighton». Una festa per tutti, quindi. E una foto di gruppo finale con un gran sorriso.
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