Daniele De Rossi

ULTIME NOTIZIE CALCIO SPAL DE ROSSI – Alla fine ce l’ha fatta. Del resto era soltanto una questione di tempo. Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Spal. A concedergli una chance una vecchia conoscenza del mondo romanista, Joe Tacopina. Sì, proprio l’avvocato statunitense, attuale presidente del club ferrarese, che affiancò DiBenedetto prima e Pallotta poi, ricoprendo un ruolo di primo piano nella gestione del club giallorosso. Inizialmente come membro del consiglio di amministrazione della Roma e poi come vicepresidente del club, scrive Il Messaggero.

Da qualche anno, si è specializzato a rilanciare società in difficoltà. Nel 2014 il Bologna, l’anno seguente il Venezia e ora la Spal. Era forse destino che Daniele iniziasse proprio con lui. Quando stava per rilevare il Catania nel 2021, trattativa poi fallita, Tacopina aveva parlato apertamente di De Rossi: “È una superstar e ha un’umiltà impressionante, le due cose spesso non camminano insieme. Lo ritengo un grande leader nonché una delle persone più intelligenti del mondo del calcio. Con lui ho parlato di futuro, sono certo che diventerà un grande allenatore e spero che le nostre strade si incroceranno”.

Non si sbagliava. Daniele è pronto. Ha firmato sino al 2024 e ha uno staff che si porterà dietro composto da 6 persone. Inizialmente l’idea era quella di averne 9 ma da uomo intelligente, ha presto capito che non era possibile. Spazio quindi al fraterno amico Emanuele Mancini, “con cui ho condiviso tutta la carriera nelle giovanili della Roma. È stato meno fortunato di me, vorrei regalargli una soddisfazione altissima, che da giocatore non si è mai tolto e si sarebbe meritato”, che farà da collaboratore insieme a Giacomazzi. Cornacchia sarà il vice, Alvarez il preparatore atletico, Chimenti quello dei portieri e Contran avrà il compito di match analyst.

L’annuncio ieri del club emiliano – che sui social ha pubblicato, modificandolo, il disegno del suo celebre tatuaggio sul polpaccio, inserendo all’interno del triangolo un uomo in giacca e cravatta – è stata quasi una liberazione. Perché la scorsa settimana, Daniele aveva lasciato in fretta e furia Coverciano per un colloquio con la Sampdoria che poi, aveva virato su Stankovic. Era sembrata l’ennesima beffa.

Da un paio di anni, il suo nome continuava a rimbalzare da una panchina all’altra, accostato a squadre in difficoltà (Cagliari, Pisa, Palermo, Benevento, Sampdoria) ma poi al fotofinish non se ne faceva nulla. La storia è cambiata. C’è curiosità per capire che tipo di calcio proporrà. Anche in tempi recenti, ha detto di “ammirare Luis Enrique” consapevole però che “il calcio è libero, senza etichette. Deve esserci il giusto mix tra le idee che uno ha, la qualità della rosa, gli obiettivi , la conoscenza del club, la sua storia e il suo Dna che non va tradito. Rispettando le radici e la tifoseria. Non c’è il mio calcio, ma quello che credo sia giusto proporre in base a tante componenti. Mi piace costruire il gioco dal basso, ma se ho un portiere con i piedi fucilati o due centrali tecnicamente inadatti, cerco alternative”.

La Spal, 9 punti in 8 partite, è a metà classifica (11ª), reduce dal ko di Frosinone che ha causato l’esonero di Venturato. Sabato è attesa da una nuova trasferta, a Cittadella. Ma siccome il destino quando vuole sa essere beffardo, Daniele – se dovesse superare fra 8 giorni il Genoa in coppa Italia – a gennaio (11-18) incrocerebbe la Roma. Sì, proprio l’amore di una vita. E poco importa che l’affronterebbe da avversario, nel suo Olimpico, davanti ai suoi tifosi e alla sua Curva Sud. Per un giorno, Mourinho, Dybala, Pellegrini e Zaniolo sarebbero costretti a fare un passo indietro. Perché qui a Roma non è questione di se, rispetto a quando siederà sulla panchina giallorossa. Ma soltanto di quando.



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