AS ROMA NEWS SASSUOLO DE ROSSI – «Dajeee». L’urlo di Daniele De Rossi, unito al pugno chiuso di Lina Soulokou in tribuna accanto a Friedkin, è il timbro sulla settima vittoria in campionato, forse la più sofferta. Pericolo scampato, quinto posto consolidato. Non è stata una bella Roma stavolta, come spesso succede quando manca Dybala, ma sono queste le partite che pesano di più sulla classifica, scrive il Corriere dello Sport.
Due mesi fa, con la svolta in panchina, nemmeno il tifoso più ottimista avrebbe immaginato che il nuovo allenatore, oltre a superare due turni nient’affatto comodi di Europa League, avrebbe conquistato 22 punti su 27 in campionato, perdendo solo contro l’Inter. De Rossi conferma la sua soddisfazione: «Sì, sono contento. Ma noi non abbiamo molta scelta. Dobbiamo provare a vincerle tutte perché siamo obbligati a rincorrere chi ci precede. Anche da giocatore mi è capitato di partecipare a un filotto di grandi risultati. E non sempre puoi passeggiare, perché esistono anche gli avversari: battere il Sassuolo è molto più difficile di quanto si pensi guardando la classifica».
In questo caso Pellegrini ha fatto il Dybala: «Ha fatto un gol incredibile, direi che di lui non posso proprio lamentarmi da quando sono arrivato… Lorenzo è un giocatore forte sotto tutti i punti di vista, anche caratteriale. Perché io so bene cosa significhi essere il capitano della Roma. Adesso la gente mi mette gli striscioni (ieri in Curva Sud ce n’era un altro, ndr) e canta il mio nome ma non è sempre stato semplice per me quel ruolo. In certi periodi ero nell’occhio del ciclone. Pellegrini mi piace perché porta la fascia con maturità».
Parlando della partita, De Rossi svela: «Non siamo stati brillanti, specialmente nel primo tempo. Eravamo statici, tenevamo palla senza velocità. Infatti all’intervallo ho detto alla squadra una cosa che non ripeterò mai più: giochiamocela, piuttosto perdiamola ma evitiamo di essere così soporiferi. Per fortuna le cose sono andate meglio nella ripresa ma non diamo solo la colpa ad Aouar, che anzi ha fatto quello che gli avevo chiesto. Il problema è stato generalizzato. Credo che comunque alla fine la vittoria sia meritata».
Ora la classifica merita di essere guardata: «Da quando sono qui ho chiarito che per la Roma deve lottare per l’obiettivo Champions. Inter, Milan e Juventus ci sono superiori ma con le altre ce la giochiamo. Comunque non è finita, mancano ancora due mesi in cui può succedere di tutto: nel bene e nel male. Dobbiamo solo spingere forte».
De Rossi torna a pensare ai primi giorni, quando è subentrato a Mourinho: «Non è stato facilissimo. Mi hanno aiutato i giocatori e qualche capello bianco che è il segno dell’esperienza a gestire la situazione. La cosa importante era ritrovare fiducia in noi stessi. Quanto a me posso solo dire di essere stato fortunato a trovare questa opportunità di lavoro in una società che si è fidata di me. A Trigoria c’è una bella atmosfera. E anche allo stadio, dove certe manifestazioni di affetto non mi lasciano indifferente».
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA