(Il Messaggero – G. Lengua) Da una parte c’è il rammarico per non aver colto le occasioni al momento giusto ed essere arrivati alla gara di ritorno all’Olimpico con un passivo di 5 a 2, dall’altra c’è la rabbia per la gestione arbitrale del match contro i Reds. Daniele De Rossi è una vita che aspettava una gara come quella di ieri. Una match che potrebbe non capitargli mai più: «Non siamo più scarsi degli altri e dobbiamo pensare che la Roma deve giocare la semifinale ogni tre anni e non ogni trenta, questo toccherà a chi rimarrà», sono le parole di Daniele interpretate da qualcuno come un addio. Con il contratto in scadenza nel 2019, il centrocampista ha ancora un anno per tentare di vincere un trofeo in giallorosso: «Crederci e farlo per 90′ è tutta un’altra cosa, questa mentalità la fa la società, il mister che ci ha creduto più di tutti e i giocatori. È importante che rimanga questo gruppo con calciatori forti. La nostra è una squadra che non può stare a 20 punti dalla Juve e dal Napoli. A fine partita ho ringraziato i compagni, sono orgoglioso di loro. Il prossimo anno dobbiamo rifare la Champions e provare a vincerla perché non siamo tanto più scarsi degli altri». De Rossi ha poi commentato errori del direttore di gara: «Pesa tutto, non solo gli episodi arbitrali. Non è un discorso di crederci di meno o crederci tardi, ma che siamo andati in bambola all’andata. Non parliamo di rigori al 94′, avrebbe cambiato l’inerzia, ma magari non saremmo passati lo stesso». Alessandro Florenzi di grinta ce ne ha messa tanta, anche se la sua prestazione non è la stata la migliore della stagione: Manè e Robertson lo hanno messo in difficoltà e ha rischiato anche il cartellino rosso sul finale. L’esterno è apparso impalpabile e ancora alla ricerca di se stesso, probabilmente il rinnovo contrattuale, che ancora non arriva, non lo rende sereno: «Cinque gol sui sette subiti è colpa della Roma. Questo bisogna dirlo e bisogna crescere», è l’autocritica di Alessandro nel post gara. Poi l’analisi dell’operato dell’arbitro: «È un’ingiustizia per quello che si è visto e che avevamo dato. Siamo andati oltre il 100% di quello che potevamo, essere fermati così brucia».
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