Daniele De Rossi

AS ROMA NEWS NAPOLINapoli, Juve e Atalanta, in sfilata, una dopo l’altra. In mezzo, le due semifinali contro il Leverkusen campione di Germania. Tutta la verità, nient’altro che la verità sulla Roma di Daniele De Rossi da qui a metà maggio, scrive La Gazzetta dello Sport.

Primo obiettivo: il quinto posto in campionato che garantisce la Champions grazie al ranking Uefa (la sesta andrà in Champions soltanto se l’Europa League sarà “italiana”). Secondo obiettivo: la finale della stessa Europa League dopo l’ultima a delusione con il Siviglia. Una verità che comincia dall’“interrogatorio” del Napoli stasera.

La Roma è resuscitata con De Rossi, arrivato in panchina dalla seconda metà di gennaio, alla ventunesima: era al nono posto, adesso è quinta. Sono trascorsi tredici turni e ventinove punti. Soltanto l’Inter (35) e il Bologna (30) hanno fatto meglio.

La rinascita della Roma come collettivo passa anche dalla trasformazione di quei giocatori sotto rendimento con Mou. Svilar ora è il titolare. Mancini è un difensore concentrato sul centravanti e non sulla provocazione scientifica. Paredes un pivot che protegge la difesa e verticalizza. El Shaarawy un esterno-mediano inesauribile. Lukaku (infortunato) di nuovo nel gioco. Pellegrini la mezzala-trequartista che Spalletti cercava. E Dybala il fuoriclasse che corre come un mediano e non s’infortuna più.

Il nuovo 4-3-3 di De Rossi s’avvicina al 4-3-3 di Spalletti più di quello del Napoli attuale. Non per le dinamiche — troppo diverse le mediane e gli interpreti — ma per lo spirito, l’intraprendenza, l’imprevedibilità, a libertà di Dybala che trasforma tutto lo spettro offensivo partendo da destra e da lontano, rispetto al movimento da sinistra di Kvara.

In breve tempo DDR ha dato schemi e connessioni facili da eseguire alla Roma, senza mai fossilizzarsi su un sistema: ha superato il Milan in Europa con un 4-4-2 rivisitato, ha vinto a Udine con la difesa a tre, oggi dovrebbe tornare al classico. Oltre a Lukaku sostituito da Azmoun, dovrà fare a meno di Paredes. Sarà Cristante a sistemarsi davanti alla difesa con Bove mezzala: dinamiche diverse, più profondità e agonismo, meno ordine. Dybala potrebbe riproporsi nel doppio ruolo di “sarto” della mediana e di attaccante che, sfruttando il movimento a uscire di Azmoun, va dritto in porta.



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