AS ROMA NEWS PAREDES – Leandro Paredes è un fedelissimo di Daniele De Rossi. L’allenatore lo considera incedibile perché è il cervello della Roma. Se lui gira, gira anche la squadra: è questo il pensiero di fondo di DDR, scrive il Corriere dello Sport.
L’argentino è un mediano atipico dato che sa sia essere un difensore aggiunto sia un regista, con quella capacità unica di far uscire il pallone dai piedi miscelando potenza e precisione. Senza calcolare poi la dose di esperienza e la sua aura da leader dentro lo spogliatoio.
Al momento il rischio di una cessione in Arabia Saudita sembra difficile, lontana, al di fuori dei progetti di De Rossi. L’ipotesi è stata concreta a luglio e nelle ultime settimane. Leandro però ha fatto una scelta di vita decidendo di non firmare un mese fa un accordo a sette zeri con l’Al-Ahli. Avrebbe guadagnato il triplo, non meno di 12 milioni di euro all’anno. «Ho un contratto e sono molto felice a Roma», ha detto dopo il successo in Coppa America con la sua Argentina.
Le vie del mercato sono infinite, ma l’argentino ha già definito il suo futuro, passo dopo passo: vuole rispettare l’accordo sottoscritto con la Roma, valido per un altro anno (in realtà esiste l’opzione di rinnovo), per poi tornare la prossima estate al Boca, la sua squadra del cuore, il club dove ha esordito all’età di 16 anni. Laggiù lo aspettano a braccia aperte e non da oggi. Leandro, parlando del suo rientro in Argentina, ci ha anche scherzato sopra, ammettendo che vorrebbe portare a Buenos Aires sia Dybala sia De Rossi in un futuro non precisato.
A Cagliari è mancato (causa squalifica) più del previsto. Ma adesso Paredes sembra pronto per riprendersi un ruolo centrale nelle dinamiche del gioco della Roma dopo il rodaggio mandato in archivio domenica pomeriggio da capitano della Primavera di Falsini. È rimasto in campo al Tre Fontane per un’ora. La missione era mettere minuti nelle gambe: è stata centrata. I baby lo cercavano, lui li ha presi per mano conducendoli ad una vittoria netta (4-1). La sua è stata una prova lineare: niente lanci lunghi, solo concretezza.
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