E’ l’ultimo anno, forse. Ma è bene non darlo per scontato. Anzi. Daniele De Rossi entra nella sala stampa del Busch Stadium, uno stadio-gioiello dove ti avvisano che puoi entrare solo se non porti armi da fuoco, si guarda intorno osservando le foto dei Cardinals che qui prendono tutti a mazzate (è il caso di dirlo, si parla di baseball) e poi ragiona sul proprio futuro con la solita schiettezza. «Il mio contratto è in scadenza – spiega – e non penso a cosa farò dopo. Prima o poi dovrò farlo ma ne devo parlare a casa, in famiglia, non in conferenza stampa. Da calciatore maturo e uomo adulto bisogna valutare bene, capire per un fatto di dignità se si riesce a stare al passo con il proprio fisico».
SCENARIO ADDIO – Sono proprio gli Stati Uniti a tentarlo. Ne ha parlato diverse volte con Andrea Pirlo, di cui ha ammirato la scelta. Ma De Rossi non accetterebbe una soluzione qualunque, lontano da Roma, soltanto per soldi. In posti come Saint Louis, dove la sera è consigliabile non passeggiare da soli, non verrebbe mai. A New York invece sì, sempre che si creino delle condizioni favorevoli. «Ma tutto – assicura – avverrà con la massima serenità, sia da parte mia che da parte della società. E se fosse la mia ultima stagione alla Roma, perché non dovrebbe essere la più bella della mia carriera? Io lavoro per renderla tale».
SCENARIO CONFERMA – Perché dall’altra parte, quella del cuore, spinge un’altra forza uguale e contraria. De Rossi è romano e ha gli affetti più cari nella sua città. Soffrirebbe della decisione di allontanarsi, magari anche solo temporaneamente. E poi un’eventuale esperienza negli Stati Uniti si potrebbe rimandare al 2018, se la Roma gli offrisse il rinnovo con la famosa spalmatura: taglio dello stipendio in questa stagione, da 6,5 milioni a 4,5, e altri 3,5 milioni netti da diluire nel bilancio prossimo. Un’idea che può piacere a tutti, anche se non è ancora mai stata messa sul tavolo. «Non ne abbiamo mai parlato – conferma De Rossi – per mia volontà, in questo momento, perché discutere del mio rinnovo non farebbe bene a nessuno. Comunque non deve accadere alcun cataclisma perché io rimanga alla Roma…». E se ci si pensa, questa frase spiega meglio di ogni altra il suo stato d’animo. De Rossi aspetta, anzi si aspetta, la proposta di prolungamento della società. Ed è disposto a valutarla con grande interesse.
IL FISICO – Parlando poi della questione fisica, De Rossi dice: «Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto negli Stati Uniti. E’ servito in campo e anche in…albergo, con la fisioterapia, per recuperare dagli acciacchi che alcuni di noi si portavano dietro dalla scorsa stagione. Per quanto mi riguarda c’è stato un problema dovuto a una botta che ho preso al tallone ma nel complesso mi sento bene. Quest’estate sapevo che le vacanze sarebbero state brevi ma per me non ci sono problemi: abbiamo subito l’impegno importante del preliminare di Champions e dobbiamo farci trovare pronti».
GAP – De Rossi è onesto nei confronti dei tifosi anche quando parla di duello con la Juventus. Ma non parte battuto: «In passato abbiamo spesso catalogato le nostre stagioni ad agosto, sentendoci magari più forti, e così non è stato. In certi casi siamo arrivati ottavi. Stavolta invece il nostro obiettivo è vincere una partita per volta. Sfidare una squadra come la Juventus è difficilissimo ma noi abbiamo tanta qualità e giochiamo un buon calcio. E poi non si sa mai cosa può succedere nel nostro sport: basta vedere le recenti imprese del Leicester o del Portogallo, ma anche i risultati ottenuti dall’Italia all’Europeo. Quello che conta è lavorare seriamente. E noi lo stiamo facendo».
(Corriere dello Sport – R. Maida)
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