La memoria che inganna te li fa immaginare sempre insieme, due facce da Giano giallorosso. Francesco Totti e Daniele De Rossi, pasta di capitano il primo e vorrei ma in fondo chi se ne importa il secondo, capitano quando capita, l’importante è essere qui in una città che mi attira e mi respinge ma senza la quale troverei difficile tirare avanti. Lasciateli giocare, e giocare insieme, se volete assistere a un fenomeno curioso. Due che se li accosti non si mescolano, peggio dell’acqua con l’olio, eppure hanno marchiato un’epoca romanista di grida e di sussurri, di gol realizzati ed evitati, di sconfitte indimenticabili, di vittorie mai del tutto complete e per questo ancora più gustose.

PROBABILITÀ – Ma se oggi giocano insieme a Napoli, anche un minuto per uno, arrivano a mille presenze in Serie A. Bisogna sommare le 605 di Totti e le 393 di De Rossi e siamo a 998. Qualora andassero in campo (De Rossi con ogni probabilità ci andrà dall’inizio, per Totti la chance su cui scommettere è un ingresso in campo dall’avvio del secondo tempo in avanti) si aggiunge una partita a testa ed ecco il numero che suona bene. Mille. Raggiunto in una gara di quelle che timbrano tutto un avvenire, perlomeno tutto un campionato e magari anche la prossima stagione, dato che Napoli-Roma qualcosa significa per chiunque voglia partecipare alla Champions League futura. Se sia lecito fare del Capitano e di Ddr un tutto unico, un De Totti ibrido e indivisibile, andrebbe discusso. Per rispondere alla fine di sì. Alessandro Florenzi non è giunto da poco sulla scena, però le mille repliche di quest’altro spettacolo romano arrivano ai limiti estremi della memoria. Totti gioca in prima squadra dal 1993 e De Rossi dal 2001, dal 2003 se calcoliamo solo, come stiamo facendo in questo caso, le partite di Serie A. Ciò spiega il margine di vantaggio di Totti in fatto di presenze e in parte, insieme con caratteristiche e ruoli ricoperti, quello nei gol: Totti 250, De Rossi 37, De Totti quindi 287. Amici perché non si può stare 16 stagioni nello stesso spogliatoio, con diverse puntate pure in quello della Nazionale, senza conoscersi e in un certo modo capirsi. Anche se natura e carattere tenderebbero a scagliare uno da una parte e l’altro da quella opposta, come due elettroni.

COMBINAZIONI – Alla fine sono riusciti a fare molto insieme, perfino vincere un Mondiale, perfino uno scudetto se si conta per De Rossi anche il 2000-01 quando non giocò mai in campionato ma entrava tra i convocati. Guardateli pure come fossero uno e vedrete che non sono messi male neppure nel rapporto con il Napoli: 23 partite con 12 vittorie, 5 pari e 6 sconfitte per Totti, 7 gol, 3 assist; 15 partite con 7 vittorie, 4 pari e 4 sconfitte per De Rossi, 1 gol e 1 assist. Giocando arriverebbero a 40 presenze in questo strano derby su cui splendeva sempre il sole e speriamo continui. Sono 40 ormai anche gli anni di Totti, mentre 33 sono quelli di De Rossi. Con i numeri si gioca bene, si lasciano modellare docilmente. Mille giorni di te e di me e di questa Roma, sembra una canzone

(Corriere dello Sport – R. Maida)



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