Daniele De Rossi

Se stasera scenderà in campo, il capitano proverà a trascinare i suoi compagni ad una vittoria, che però potrebbe non servire nella corsa al quarto posto, l’ultimo che qualifica per la prossima edizione di Champions League. Per De Rossi non sarà comunque una partita come un’altra, perché potrebbe essere l’ultima contro un’avversaria che ha attraversato la sua carriera e che ha affrontato 28 volte, ottenendo 6 vittorie, 8 pareggi e ben 14 sconfitte.

Daniele, però, non penserà al passato ma a un presente che dovrà aiutarlo a capire come può essere il suo futuro, visto che il suo contratto con la Roma scadrà il 30 giugno prossimo. Finora ha saltato 23 gare sulle 45 disputate dalla Roma. Numeri che ad un calciatore importante come lui, abituato ad essere sempre fondamentale nella propria squadra, impongono una riflessione: continuare o fermarsi?

In questi giorni di caos, dopo il rifiuto di Antonio Conte, più di qualcuno tra i tifosi romanisti ha avanzato la candidatura di De Rossi per la panchina giallorossa. Una dimostrazione di fiducia incondizionata, ma anche una forzatura per una decisione che non è ancora stata presa. Il suo contratto è in scadenza, ma se lui se la sentirà di andare avanti la società si metterà seduta intorno ad un tavolo con lui e discuterà il rinnovo.

Il garante è Francesco Totti, che ha dichiarato pubblicamente la sua vicinanza all’amico Daniele: un trattamento che avrebbe gradito anche lui due anni fa, quando invece fu quasi “costretto” a smettere. De Rossi non si troverà di fronte allo stesso bivio anche perché rispetto a Totti, che ha sempre detto di voler chiudere la carriera in giallorosso, lui non ha mai negato di essere intrigato dalla possibilità di fare un’esperienza all’estero, magari negli Stati Uniti, dove i Los Angeles Galaxy potrebbero consentirgli di giocare insieme a Ibrahimovic.

(Corriere della Sera)



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