Le vite parallele di De Rossi e Verratti si incrociano sui campi di Coverciano. Sono i titolari di Ventura che, nell’ultima gara di qualificazioni mondiali, ha favorito il ricongiungimento. L’Italia, per andare in Russia, sfrutterà il doppio play. Il ct, abbandonando dopo 4 gare il 3-5-2 di Conte, ha virato sul 4-2-4. Perché il nostro campionato gli garantisce esterni d’attacco per tutti i gusti e perché, secondo lui, è l’unica formula in cui può schierare contemporaneamente Marco e Daniele. Ideali quando il sistema di gioco prevede 2 mediani, incompatibili quando il centrocampo ne ospita 3. La svolta a Vaduz, il 12 novembre, nella notte del successo contro il Liechtenstein (4-0): il 1° match con il nuovo assetto e anche il 1° della coppia. Il bis domani sera a Palermo contro l’Albania. Con il 3° regista Bonucci, recuperato, alle loro spalle.

RIBALTONE IMPROVVISO De Rossi e Verratti scoprono che di questi tempi le uniche certezze ce l’hanno in Nazionale. Hanno, però, dovuto aspettare la fine del 2016. Daniele ha fatto in fretta a tornare leader. L’unico momento di crisi con l’Italia lo ha avuto quando ha dovuto riconquistare la stima di Conte per farsi convocare per l’Europeo. Da fine agosto si è imposto anche con il nuovo ct. Il suo percorso azzurro, del resto, è da tempo quello fatto dagli eroi del nostro calcio. I numeri sono inequivocabili: a 33 anni ha già contato fino a 110 presenze e a 19 gol. E’ il miglior realizzatore di questo gruppo e anche il centrocampista più prolifico nella storia della Nazionale. Marco, 24 anni, è solo all’inizio dell’avventura, più complicata del previsto per la collana di infortuni che ne hanno frenato la consacrazione: appena 19 gare e 1 rete.

DESTINO INCERTO L’Italia, insomma, è la loro squadra. Perché il futuro nei rispettivi club è da decidere. De Rossi ancora non firma il rinnovo con la Roma. Verratti, invece, non sa che cosa vuole fare il Psg. L’aspetto più curioso è che Marco, con il contratto da 6 milioni netti che scade addirittura nel 2021, ha meno possibilità di Daniele di continuare nell’attuale società. Più che il crollo contro il Barça, pesa lo strappo avuto con i media francesi. Il centrocampista si è arrabbiato per essere stato accusato di una notte di eccessi in discoteca (mai confermata) prima della partita contro i blaugrana. Ora può lasciare Parigi: valutazione 60-70 milioni. All’estero lo vogliono proprio il Barcellona, con Iniesta che lo considera il suo erede e con Messi che stravede per lui, e il City. In Italia c’è l’Inter. Verratti aspetta, come De Rossi. Che, però, è pronto a mettere nero su bianco. Stona solo l’ultima sentenza di Spalletti. Che, domenica sera, ha imitato Mourinho sugli zero tituli. «Se non vinco, vado via. Ma si deve fare da pure chi da dieci anni non ha più conquistato niente». Messaggio a Totti e anche a Daniele.

(Il Messaggero – U. Trani)



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