NOTIZIE AS ROMA ZANIOLO – E’ arrivato a Roma per guardare di nascosto l’effetto che faceva ed è stato utilizzato come titolare per la prima volta a Madrid in Champions – si narra – anche per dare un esempio a chi, a Trigoria, non era capace di lavorare come lui. Stava per essere girato in prestito per andarsi a fare le ossa, perché a Trigoria c’era il tutto esaurito. E poi? Eccolo, Nicolò Zaniolo, anni 19, trequartista/esterno d’attacco, mezz’ala, tuttocampista. E’ al suo primo derby e tra poco al suo primo contratto vero, milionario, quello che ti cambia la vita.
Nel girone di andata aveva appena esordito in serie A (contro il Frosinone, dopo aver vissuto la prima in assoluto da titolare a Madrid contro il Real, una settimana prima), ma nel derby di tre giorni dopo per lui non v’è stato spazio nella vittoria giallorossa: all’epoca di trequartisti ce n’erano già abbastanza, non si sapeva nemmeno dove metterli. E lui, in tutto questo, non era minimamente calcolato.
Mancini lo ha chiamato, Di Francesco lo ha valorizzato e adesso Zaniolo è diventato il fenomeno di tutti, gli è bastato poco. E’ giocatore da blindare, anche se nel calcio non è trattenibile nessuno. Ci sta, ma si pensa che con Zaniolo alla fine sia diverso. Forse. Contro la Lazio, molto probabilmente, giocherà ancora da esterno alto, un ruolo che – a detta di tanti – gli si cuce poco addosso.
E lui invece che fa? In quel ruolo segna due gol al Porto, in Champions League, non al torneo dei circoli. Zaniolo non è romano, non è nato romanista, ma la Roma oggi la sente dentro. Ci si aspetta da lui una serenità da derby che non è proprio dei nati nella capitale con la maglia giallorossa addosso. Se mai Nicolò dovesse viverlo alla Delvecchio sarebbe tanto: Marco, milanese e romanista della seconda ora, di derby ne ha decisi tanti, sentendoli senza sentirli. Nicolò Zaniolo è di Massa. Ecco.
(Il Messaggero – A. Angeloni)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA