Un derby per capitani. Uno dietro l’altro, prima Totti e poi De Rossi, sono tornati in gruppo e domenica ci saranno. Se Francesco, smaltita la dolorosa contusione all’alluce, sa di doversi accomodare in panchina e aspettare il suo turno, Daniele vuole esserci dall’inizio: nei giorni scorsi e stato gestito il fastidio alla caviglia con sedute personalizzate e col riposo a Pescara proprio in ottica Lazio. Il numero 16 scavalca dunque Paredes e dovrebbe riformare la coppia titolare con Strootman in mediana, come nella stracittadina d’andata (vinta 2-0). Nessun problema per i due giallorossi che ieri si sono allenati a parte, Nainggolan e Fazio stanno bene e anche loro si preparano a vivere la sfida da protagonisti. Il belga dovrebbe agire sulla trequarti con Salah ed El Shaarawy, così era stato anche all’Adriatico lunedì sera e ha funzionato tutto alla perfezione. I meccanismi sono rodati, il Faraone sembra più in forma di Perotti, che resta dietro nelle gerarchie.
In difesa e finito ai margini Bruno Peres, che stenta a trovare una maglia da quando Spalletti ha deciso di allargare Rudiger a destra con la coppia Fazio-Manolas in mezzo e uno tra Palmieri e Rui dall’altra parte. Lo stesso dovrebbe accadere nel derby, con Emerson che parte favorito nel ballottaggio per la fascia sinistra: a Pescara ha ripreso il ritmo partita e va verso la conferma. A un estremo Szczesny, all’altro Dzeko, ieri al centro di un batti e ribatti tra procuratori: «Milan? Non mi sento di smentire», dice l’intermediario Martina, ma l’agente Redzepagic replica: «Nessuna chiamata, e felice alla Roma». Intanto si riempie l’Olimpico: 12 mila biglietti venduti ai romanisti, 7 mila ai laziali, con gli abbonati fanno quasi 40 mila spettatori.
(Il Tempo – E. Menghi)
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