Daniele De Rossi

(Corriere della Sera – G. Piacentini) «La maglia della Nazionale è come una seconda pelle». Non mentiva Daniele De Rossi, lunedì sera a pochi minuti dalla fine della gara con la Svezia, l’ultima della sua gloriosa carriera in Nazionale. Meno emotivo e più lucido di Gianluigi Buffon, che non è riuscito a trattenere le lacrime davanti alle telecamere, De Rossi era comunque visibilmente emozionato per un addio che sperava potesse avvenire a luglio, dopo aver disputato il suo quarto Mondiale. E soprattutto era molto deluso. Una delusione mista al nervosismo che le telecamere televisive avevano ripreso a match in corso – il video con lui che risponde «Ma cosa ca… entro io, dobbiamo vincere, non pareggiare» a chi gli chiedeva di iniziare il riscaldamento, ha fatto il giro del mondo – e che ora dovrà tramutare in rabbia agonistica. Perché sabato pomeriggio Daniele dovrà scendere in campo, per la prima volta da capitano «in carica», nel derby, con una maglia, quella giallorossa, che per lui rappresenta la «prima pelle». Difficile dare consigli ad un calciatore che ha raggiunto un livello altissimo di consapevolezza e che in campo ne ha viste (e a volte fatte) di tutti i colori.

Per questo Eusebio Di Francesco proverà a concentrarsi su Florenzi e El Shaarawy,dopo aver parlato nei giorni scorsi con Manolas, altro eliminato agli spareggi. Non che la delusione degli altri azzurri sia minore (della lista possono far parte anche Lorenzo Pellegrini e Emerson Palmieri, che non c’erano contro la Svezia ma al Mondiale sarebbero andati quasi sicuramente). Tuttavia la loro avventura in Nazionale sarà ancora lunga: nel 2022, anno in cui si disputeranno i mondiali in Qatar, Florenzi avrà 31 anni ed El Shaarawy 30, entrambi saranno nel pieno della carriera. Il rapporto con Ventura, poi, non era dei migliori. Proprio l’esclusione del «Faraone» nella gara di andata, e per buona parte di quella di ritorno, è stata una delle tante critiche mosse al commissario tecnico. Per loro, quindi, sarà più facile pensare in queste ore soprattutto alla Lazio, che può rappresentare l’occasione per un riscatto immediato. Magari con un gol, visto che tutti sanno come si fa: El Shaarawy ne ha realizzati 3 contro i biancocelesti (1 quando giocava nel Milan), Florenzi 1 e De Rossi 2 (ma sempre ininfluenti). Realizzare un gol pesante potrebbe essere la medicina migliore per superare la delusione, sicuramente regalerebbe parecchia gioia a Di Francesco, e ai tifosi.



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