ULTIME NOTIZIE AS ROMA LAZIO DERBY – Il derby è una partita maledettamente tesa, la paura di perdere soffoca la voglia di vincere. Per sbloccarla e portarla dalla propria parte, serve un colpo di fantasia. È quello che chiede Fonseca a Mkhitaryan, quello che si aspetta Simone Inzaghi da Luis Alberto, scrive La Gazzetta dello Sport.
Sono loro, l’armeno e lo spagnolo, gli uomini con i piedi più raffinati, classe diversa e tecnica speciale, doti necessarie per decidere la sfida più attesa dai romani. Stavolta nell’aria non si avverte la solita elettricità della vigilia, raramente l’avvicinamento alla stracittadina è stato così soft.
Oggi però i tifosi della Lazio si raduneranno dalle 15 a Ponte Milvio per spingere la squadra, che deve vincere a tutti i costi per sperare di agguantare la Champions (possibile solo se le rivali perderanno punti); quelli della Roma pretendono un guizzo dopo una stagione fallimentare, quindi la tensione al fischio d’inizio si sentirà, eccome.
Nel derby il divertimento è una parola che si svuota di senso, tanto più che neanche si può vivere la partita allo stadio, ma quei due — Mkhitaryan e Luis Alberto — hanno i numeri per regalare vibrazioni perfino a chi soffre davanti alla tv. O a chi medita sfottò in caso di successo. Per l’armeno — 11 gol e 11 assist stagionali, uomo fondamentale nei meccanismi offensivi della Roma — rischia di essere l’ultima sfida con la Lazio.
L’arrivo di Mourinho non sembra in grado di far cambiare idea al trequartista, che con lo Special One ha avuto un rapporto burrascoso ai tempi di Manchester. In scadenza contrattuale, Mkhitaryan ha la possibilità entro fine mese di svincolarsi a parametro zero, invalidando il rinnovo automatico per un altro anno. Aspetta offerte importanti — attivissimo il suo agente Raiola — e nel frattempo cerca di capire le ambizioni dei Friedkin per il futuro.
«È il giocatore più influente per noi, quello che ci è mancato di più quando era infortunato», ha spiegato Fonseca. È più o meno quello che pensa Inzaghi di Luis Alberto: lo considera talmente indispensabile, che lo ha schierato (a Crotone) anche quando Lotito lo avrebbe voluto punire con l’esclusione, dopo le dichiarazioni polemiche contro la società per la questione stipendi. A maggior ragione stasera, con Milinkovic condizionato dalla maschera che protegge il naso operato domenica, il tecnico punta sul fantasista spagnolo, ancora alla ricerca del primo assist in campionato.
Perché il Toque ha pensato soprattutto al gol: ne ha segnati 9, due dei quali alla Roma, nel derby d’andata. Finì 3-0, la Lazio approfittò della tattica sbagliata di Fonseca, che giura di aver capito la lezione: “Stavolta vogliamo e dobbiamo essere più equilibrati, sappiamo che la Lazio è pericolosa in contropiede”.
Insomma annuncia che la Roma rinuncerà a quel pressing alto che allora si rivelò un boomerang: il suo 4-1-4-1 sarà attento a non offrire spazi a Lazzari (fece impazzire Ibanez), Correa, Immobile e appunto Luis Alberto. Dall’altra parte, Inzaghi presenterà il solito 3-5-2, con Leiva playmaker e Acerbi su Dzeko. Al tecnico non basta il primato cittadino già matematico per il secondo anno consecutivo, vuole vincere il suo quinto derby (finora 4 successi, 4 ko e 3 pari).
Imbattuto nelle ultime 4 stracittadine, tra 10 giorni incontrerà Lotito per discutere del rinnovo: «Mourinho? Sarà un valore aggiunto per la Roma», dice. E ha intenzione di presentarsi al confronto, la prossima stagione, con una rosa più forte, lo chiederà alla società: con un rivale così, sul mercato vietato sbagliare.
A proposito di rivali: stasera lo saranno anche i due azzurri Immobile e Pellegrini, ma fuori dal campo è un’altra cosa. «Siamo molto amici, andiamo in vacanza insieme», racconta Ciro. Una specie di miracolo, in una città che si ostina a vivere questa sfida come una guerra.
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