Eusebio Di Francesco

(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini) I numeri raccontano, spiegano se non addirittura certificano. Prendi il Torino, che s’è sciolto come la neve che s’è vista da queste parti, durato lo spazio di un tempo, pur ben giocato per la verità. Ma alla fine chiedi il conto e sulla ricevuta c’è scritto terza sconfitta consecutiva per Walter Mazzarri, non accadeva da dicembre 2016, non esattamente il migliore dei segnali possibili. Di qua c’è la Roma: in fondo al tunnel ci sono 5 vittorie nelle ultime 6 gare di campionato, e allora stai a vedere che Eusebio Di Francesco non sia davvero riuscito a rimotivare la sua banda in tempo per il ritorno di Champions con lo Shakhtar. «Eh, ma per quella partita avremo bisogno di giocare in 12». E allora è per questo che alla fine della partita i giocatori sono rimasti in campo per «chiamare» il pubblico in vista di martedì: «Abbiamo bisogno del loro sostegno – ancora il tecnico giallorosso –, poi saremo noi a trascinarli. Vincere aiuta a vincere. Anche se con il Torino, nel primo tempo, abbiamo fatto di tutto per metterci in difficoltà da soli. Poi nella ripresa ho cambiato sistema (4-2-3-1, ndr ), ho inserito Nainggolan dietro il centravanti e ho avuto risposte importanti. Abbiamo superato lo scoglio dell’Olimpico (5 k.o. in campionato, peggio solo negli Anni Quaranta, ndr ), i ragazzi soffrivano per questo». Chiusura su due singoli. Uno deludente, Schick: «Tende ad “aprirsi” un po’ troppo. Ha spessore, deve capire i compagni e il tipo di gioco». L’altro è Alisson, sul quale Di Francesco scherza: «Mi hanno chiesto di valorizzarlo, così ho detto ai miei di far tirare gli attaccanti avversari. Però qualche volta…».

QUI WALTER – E l’occasione il Torino non l’ha sfruttata fino in fondo: «Nei primi 45’ abbiamo fatto tanto, potevamo passare in vantaggio – spiega Mazzarri –. Poi il gol di Manolas ha cambiato il match. E non è possibile che un episodio indirizzi così la partita, ci siamo disuniti, non può accadere di andare k.o. al primo cazzotto. Avremmo dovuto avere più convinzione, avremmo dovuto credere di più nel risultato anche dopo lo svantaggio». Certo, avere un centravanti che faccia gol aiuterebbe. Belotti fa rima con una rete nel 2018 e 2 negli ultimi 5 mesi: «Ha avuto due infortuni, per lui è un’annata tribolata – la difesa del tecnico –. Ma sta facendo di tutto per tornare ai suoi livelli, con la forma migliore tornerà anche il gol». Nell’attesa, i numeri di cui sopra spaventano.



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