NOTIZIE AS ROMA DI FRANCESCO – “Completely disgusted” è il commento che Pallotta ha rilasciato pochi minuti dopo il fischio finale di Bologna-Roma. L’avverbio «completamente» non solo non è un complimento a Di Francesco, ma tiene presente anche Monchi e l’ampia dirigenza. Ognuno deve fare il suo dovere. E ognuno deve fare il suo dovere è anche il senso degli incontri a Trigoria: prima Monchi-Di Francesco e poi Di Francesco-giocatori. In sintesi: nessuno ha più il posto assicurato. Il club non ha intenzione di cambiare il tecnico: non ci sono trattative in corso con altri allenatori.
Tre sono i motivi che tengono ancora Di Francesco sulla sua panchina: l’incastro ravvicinato di partite, la mancanza di reali candidati per la sua sostituzione e il legame forte con Monchi. Il fallimento di uno sarebbe il fallimento dell’altro e il d.s. sarebbe pronto anche ad eventuali dimissioni. Il gruppo storico, che Di Francesco fin qui ha utilizzato con minutaggi stakanovisti (Dzeko e Manolas 450, Kolarov 387, Fazio 333), non ha metabolizzato le cessioni di Alisson, di Nainggolan e soprattutto di Strootman, perché arrivata a mercato in entrata chiuso. I ragazzi vedono che solo con loro, almeno finora, è stato usato il bastone e mai la carota. “Adesso devo scegliere prima gli uomini e poi i giocatori”, ha detto domenica sera Di Francesco. Chi resterà fuori nelle prossime gare avrà così la patente di chi si allena male e anche questa tensione di sicuro non aiuta.
(Corriere della Sera)
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