NOTIZIE AS ROMA DI FRANCESCO – Terza trasferta consecutiva tra campionato e Champions. E terza sconfitta. Bologna-Roma finisce 2-0 e la crisi diventa profonda, con poche vie d’uscita. Vie che sembra non vedere nitidamente neanche Di Francesco, inevitabile vittima sacrificale, finita sul banco degli imputati della rabbia via social, scattata al fischio finale della partita.
I 2.500 tifosi presenti a Bologna hanno pesantemente contestato a fine partita giocatori e società: “Mercenari”, “Andate a lavorare”, “Solo la maglia, tifiamo solo la maglia” i cori intonati. In particolare, bersagliando il presidente Pallotta che, da Boston (al portale Romapress.eu), fa sapere di essere «Disgustato». E da ieri sera la squadra è in ritiro punitivo. A scusarsi, con gesti eloquenti rivolti al settore ospiti, è stato Florenzi, mentre la squadra è rientrata nella capitale con il pullman per evitare contatti con i sostenitori giallorossi presenti sullo stesso treno di rientro.
Malcontento che sarà però complicato evitare mercoledì, quando si giocherà di nuovo il campionato, all’Olimpico, nel turno infrasettimanale contro il Frosinone (ore 20,30). Tre giorni prima, manco a dirlo, del derby (sabato ore 15). «Parliamo troppo di numeri e poco di atteggiamento e fuoco dentro — accusa Di Francesco, che pure si sente responsabile della crisi — quando devi avere la personalità di far giocate importanti e creare superiorità numerica, o finalizzare le occasioni, e non lo fai, il demerito è solo tuo. Ad oggi non so dirvi le soluzioni o il modulo che utilizzerò, perché devo andare a cercare gli uomini giusti, più che i giocatori giusti». Un’accusa pesante, a un gruppo che il tecnico sembra aver perso, consapevole di averlo smarrito, con la società che, al momento, non mette in discussione l’allenatore, ma sa che la fiducia non può che essere a tempo.
«Un contrasto non è una cosa tattica, un calciatore lo deve avere dentro — rincara la dose il mister abruzzese — La cattiveria la devi avere in te. Purtroppo, le risposte che non ho avuto mi porteranno a cambiare, non so come, ma devo valutare». «Dobbiamo guardarci negli occhi e trovare una soluzione», prova a reagire De Rossi. «Ora non funziona nulla e sembra tutto un tuffo nel vuoto, ma sono sicuro che ne usciremo fuori. Non capisco perché il colpevole deve essere Di Francesco, per battere Chievo e Bologna non c’è mica bisogno di Guardiola in panchina: prendiamoci le nostre responsabilità, è lo stesso allenatore che ci ha portato in semifinale di Champions pochi mesi fa.
Il mister ora dovrà rivalutare tutto, stiamo sbagliando tutti, non si salva nessuno, ma non è il momento di dare la colpa solo a lui». La squadra non è riuscita a dedicare una vittoria a Giorgio Rossi, storico massaggiatore della Roma, scomparso nella notte tra sabato e domenica. Lutto al bracci, cori e uno striscione nel settore dei romanisti (“Giorgio Rossi con noi”), mentre i funerali si celebreranno oggi alle ore 15,30, nelle chiesa di San Giovanni Bosco a Cinecittà.
(La Repubblica – F. Ferrazza)
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