Eusebio Di Francesco

(Il Messaggero – S. Carina) L’eliminazione dalla coppa Italia brucia. Più di quello che Di Francesco ha voluto lasciar trasparire nel post-gara dell’altra sera. Il tecnico ha abbandonato l’Olimpico scuro in volto. Sapeva di rischiare, non è uno sprovveduto. Lo aveva già fatto contro il Cagliari, quando nei giorni precedenti alla gara era andato a «sporcare un po’ i muscoli dei calciatori», effettuando test atletici e lavorando molto in allenamento. Questo per garantire un rush finale (Juventus-Sassuolo-Atalanta) prima della sosta post-Befana. La scelta del maxi turnover in coppa, invece, aveva un doppio fine: tenere compatto il gruppo e risparmiare l’undici anti-Juventus. Tornare indietro non si può e allora tanto vale concentrarsi sulla gara di domani. Che per la Roma, dopo l’inaspettato ko col Torino e la conseguente eliminazione, è diventata – se possibile – ancora più importante.

MAL DI GOL – Contro i bianconeri sono nove i cambi annunciati. Torna la squadra che ha superato la Lazio nel derby, il Chelsea e il Qarabag in Champions. Alisson in porta, linea a quattro formata da Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov, mediana a tre composta da Nainggolan, De Rossi e Strootman e tridente offensivo che vedrà Schick partire dalla panchina (dove probabilmente siederà anche il rientrante Defrel) per lasciare spazio a Dzeko, El Shaarawy e Perotti. Di Francesco – che ieri ha parlato con il gruppo nella sessione dedicata ai video – proprio in casa dei bianconeri si augura che la squadra riesca ad abbinare la consueta solidità difensiva in campionato ad una inedita prolificità in attacco, dove i giallorossi con appena 28 reti segnate figurano come il sesto attacco del torneo. Ma c’è un dato che sorprende ancora di più: la Roma sinora ha effettuato 226 tiri in 16 partite. Tra conclusioni effettuate e gol segnati, i giallorossi sono quinti tra le prime cinque. Per intenderci: se alla Lazio, prima nella speciale graduatoria, servono appena 4,69 tiri per segnare un gol (183 tiri per 39 reti), la Roma deve tirare circa il doppio delle volte (8,07) per ottenere lo stesso risultato.

AVANCE BIANCONERA – Una tendenza che non preoccupa Florenzi: «Torneremo a segnare con grande facilità. La gara con la Juve ci dirà a che punto siamo». Più abbottonato invece sulla questione rinnovo: «Sono cose di cui si occupa il mio procuratore Lucci», ha spiegato a Sky. A proposito di rinnovi, la Juventus si è mossa a fari spenti sull’esterno Luca Pellegrini – seguito dall’agente Raiola e in scadenza di contratto a giugno – considerato da tempo il gioiello del settore giovanile a Trigoria,tanto da essere aggregato alla prima squadra da Di Francesco ma falcidiato in questa prima parte di stagione dalla sfortuna e dagli infortuni. Dopo la rottura del crociato in estate, è seguita la frattura della rotula un paio di settimane fa. A febbraio inoltrato, sarà nuovamente pronto per giocare. Il futuro è però incerto. Al netto delle smentite di rito, la Juventus è in forte pressing sul ragazzo. Ora tocca alla Roma pareggiare l’offerta bianconera.



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