NOTIZIE AS ROMA DI FRANCESCO – Un anno fa a Madrid si parlava solo del “septiembre negro”, il mese nero del Real che a questo punto dell’anno aveva solo 6 punti in campionato, poi costati di fatto la corsa al titolo. Oggi che a Madrid si sono messi alle spalle l’incubo ( non le critiche, che già rincorrono Lopetegui), è la Roma che a Madrid si porta il proprio settembre nero.
Iniziato in realtà prima, ossia il 27 agosto, col pari contro l’Atalanta. Per questo il Bernabeu, teatro di vittorie storiche – quella del 2002 firmata da Totti, quella negli ottavi del 2008 con Spalletti in panchina – e di capitomboli dolorosi ( l’ultimo incrocio, nel 2016, sempre con Spalletti) somiglia già a un bivio, per Di Francesco. A alzare un baluardo davanti al proprio allenatore è Daniele De Rossi: «Non è il primo allenatore toccato dalle critiche, normale quando non si vince. Il giudizio su di lui non cambia, ha portato la Roma dove non era mai stata. E tutti gli allenatori che non fanno risultati sono discussi, successe anche l’anno scorso». Intanto il capitano ha annunciato che rinuncerà alla fascia personalizzata per conformarsi alle regole della Serie A, dopo le multe del giudice sportivo per non averla indossata domenica: « Mi sta dando fastidio essere rimasto solo io, ma devo rispettare i miei colleghi della Fiorentina che stanno perseguendo un fine più alto non indossandola. Dalla prossima metterò la fascia della Lega».
A Madrid la Roma non cambierà molto aspetto rispetto agli ultimi minuti col Chievo: unica vera differenza il modulo: «De Rossi e Nzonzi possono giocare insieme anche nel 4- 3- 3, con alcune accortezze – avverte Di Francesco – mentre Perotti andrà in panchina. E qualcun altro in tribuna: una tribunetta fa bene a chi pensa di essere diventato già maturo » . L’impressione è che il messaggio possa essere rivolto a uno tra Pellegrini, Zaniolo e Kluivert. Su di lui il tecnico si sbilancia: «Dirvi che è pronto sarebbe prematuro». Infine, sulla prestazione: «Ripetere la semifinale dello scorso anno sarà difficile, ma noi dobbiamo cercare non qualcosa di ordinario ma di straordinario».
(La Repubblica – M. Pinci)
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