(Corriere della Sera) La Roma recrimina per un palo (di Bruno Peres) e una traversa (Dzeko nel finale) che avrebbero potuto regalarle la vittoria, ma il punto di ieri sera le consente di rimanere al terzo posto in classifica, a più uno dall’Inter e pari alla Lazio, ma in vantaggio negli scontri diretti. L’importante, insomma, era non perdere, anche per non rovinare la «settimana perfetta», cominciata con la clamorosa rimonta con il Barcellona che è valsa la qualificazione alle semifinali di Champions League.
[…] «Ho preferito – l’analisi del tecnico – dare continuità alla gara col Barcellona, se si fosse sbloccata con un episodio sarebbe stata una gara meno nervosa e più sciolta. Non è stata una partita bellissima, ma il derby è diverso dalle altre gare». La prestazione, però, non è stata all’altezza di quella col Barça. «Le dinamiche delle gare cambiano, contano anche gli avversari e va dato merito alla Lazio, che ha sporcato la partita e lo ha fatto bene. Il Barcellona ti permette di esprimerti meglio, in Europa ti fanno giocare di più. Le occasioni come quella di Peres vanno sfruttate, noi dobbiamo avere la capacità di giocare tutte le partite nello stesso modo, come quando affrontiamo le piccole squadre». La Roma, però, ha finito in crescendo, colpendo una traversa clamorosa nel finale. «[…] Ci teniamo il pari con un po’ di rammarico per la traversa, non siamo fortunati quest’anno con i pali. […]Per lunghi tratti non siamo stati lucidi durante la gara ma ai miei non potevo chiedere di più».
Non completamente soddisfatto il presidente James Pallotta. «Non dobbiamo pensare solamente al Liverpool ma anche alle altre partite che devono portarci frale prime quattro e a giocare la Champions l’anno prossimo. Dovevamo sfruttare meglio le occasioni che ci sono capitate. La finale di Kiev? Bisogna pensare di poterci arrivare. Alisson? Non abbiamo intenzione di venderlo, ci sono zero possibilità che vada via».
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