ROMA-ATALANTA DI FRANCESCO – A fine partita, Di Francesco prova a spiegare tutto: “Bisogna dare merito all’Atalanta, che ha una condizione fisica strepitosa. Nel primo tempo andavano il doppio di noi e si è visto. Noi ora siamo più diesel, abbiamo perso le distanze e sbagliavamo le pressioni. Ne avrei cambiati 7-8 se avessi potuto, troppo brutti per essere veri nei primi 45’. Ma non gettate la croce su Pellegrini e Cristante. Mi hanno fatto incavolare negli ultimi 10’ perché abbiamo perso gli equilibri. Dovevamo essere più bravi a tenere le posizioni e ci siamo allungati. Dovevamo cercare la vittoria, ma non regalando tutto all’Atalanta. Pur sapendo di poter segnare in qualsiasi momento, nel primo tempo abbiamo dato 50 palloni senza senso al nostro portiere. Forse abbiamo pagato il caso Strootman”.
Il tecnico era così arrabbiato che si è fatto male dando un pugno alla panchina. Risultato: mano fasciata. “Divento matto, perché vorrei più attenzione durante la partita nell’interpretazione di quello che dico. Negli ultimi 10 minuti sembrava scapoli-ammogliati, uno attaccava e l’altro difendeva e se vogliamo essere una squadra importante non possiamo permettercelo”.
Complimenti a metà per Pastore: “Gli avevo chiesto più qualità e lui me l’ha data, ma nel primo tempo è sparito dopo il gol. Non è riuscito a dare una mano anche fisicamente, e quindi la difesa andava in difficoltà perché anche a centrocampo e attacco non accorciavamo con cattiveria. Io non sono fissato sul modulo, voglio mettere i giocatori nella posizione più giusta, da esterno ha fatto quel gol che magari da trequartista non avrebbe fatto. Sono contento di averlo, ma ci vogliono anche cattiveria e intensità. Abbiamo sbagliato tante occasioni. Sono rimasto deluso perché abbiamo fatto male in situazioni nelle quali in genere lavoriamo molto meglio”.
(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini)
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