(Leggo – F. Balzani) La Serata, quella con la s maiuscola in cui si può diventare grandi e – parola di Di Francesco – «ridare slancio all’ambiente». La Serata da Champions, quella che può permettere alla Roma di entrare tra le prime 8 squadre d’Europa, è finalmente arrivata. Per farla diventare una gran bella serata, però, bisogna battere lo Shakhtar e ribaltare il 2-1 dell’andata ottenuto in Ucraina (quindi 1-0, oppure con due gol di scarto 3-1, 4-2 eccetera. Qualsiasi altro esito premierebbe gli ucraini e col 2-1 si andrebbe ovviamente ai supplementari). Un risultato che porterebbe almeno 12 milioni in più nelle casse e che darebbe un senso diverso alla stagione e al lavoro di Di Francesco, che può diventare il 3° allenatore della storia del club (dopo Liedholm e Spalletti) ad accedere ai quarti della competizione più prestigiosa. «Abbiamo un unico obiettivo che passa attraverso il collettivo, anche se uno come Dzeko può essere determinante. Ultimamente non abbiamo avuto continuità nei 90’. Ma spero che tutto quello che abbiamo passato ci possa portare a non fare errori», l’augurio di Eusebio che recupera appunto il bosniaco a caccia del primo gol in una gara ad eliminazione diretta di Champions.
Il tecnico ha ben chiaro che Roma vuole: «Se fossimo quelli di Napoli saremmo a buon punto. Davanti abbiamo una squadra forte, ma volendo passare il turno non possiamo accontentarci di fare bene solo un tempo. Abbiamo commesso troppi errori in fase difensiva all’andata e questo non ce lo possiamo permettere, anche se dovremo essere pure un po’ spensierati. Dobbiamo vincere e quindi essere attendisti non serve». Di Francesco spera nell’aiuto dei tifosi, che però non saranno più di 45 mila: «Questa è una qualificazione fondamentale, per ridare slancio a noi ma anche all’ambiente. Spero siano davvero il 12° uomo in campo. La Roma non è tanto abituata a sfide di questo livello, io spero di fare qualcosa di importante insieme a questi ragazzi. Non conta la quantità della gente, quanto la qualità».
E qualità ne servirà pure in mezzo al campo contro Taison e compagni. «È una gara fondamentale – annuisce Florenzi – anche per Roma perché sarebbe la 4ª volta nella storia del club che si arriva ai quarti. Dobbiamo gestire le forze per 90’, ma nel nostro calcio si va a mille allora e quindi dobbiamo approcciare nel modo giusto». Il terzino sogna il suo primo quarto di finale, obiettivo che in rosa hanno raggiunto solo De Rossi e Kolarov. Per questo ogni discorso relativo al rinnovo è rinviato: «Sono abituato a pensare al presente e quindi allo Shakhtar».
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