L’aria di casa, ma con un respiro più internazionale: Di Francesco è «bentornato» a Trigoria. Col sorriso di chi non vedeva l’ora di farlo, per la terza volta nella sua vita da romanista, che l’ha visto prima calciatore, poi team manager e adesso tecnico: per lui biennale (senza opzioni di rinnovo) da quasi 1,8 milioni di euro a stagione, più bonus. È tutto nero su bianco da ieri pomeriggio, dopo la mattinata nella sede del Sassuolo per i saluti di rito e la firma sulla rescissione consensuale del contratto. Poi si è subito messo in macchina in direzione Roma con il procuratore Pietro Chiodi al volante. Poco prima delle 17 ha varcato i cancelli del centro sportivo, che ha potuto visitare come un turista che torna nella sua meta preferita dopo tanto tempo e la trova cambiata: «È come essere tornati a casa dopo moltissimi anni. L’emozione è tanta. A parte la struttura è quasi tutto nuovo, ho notato tanta innovazione e voglia di diventare grandi. La società sta facendo le cose per poter arrivare al top a livello europeo. Il progetto della Roma parte dagli uomini». Da lui in primis.
Avrà a disposizione un luogo ultratecnologico per lavorare al meglio, lo spogliatoio l’ha particolarmente impressionato perché dove c’era il suo vecchio armadietto c’è oggi un’area super attrezzata con sale riunioni annesse. Sulla lavagna ci sarà presto disegnato il 4-3-3, modulo prediletto da Di Francesco: «Per poter crescere, ogni allenatore deve saper trasmettere la propria filosofia e il modo di allenare. Per me la difesa a 4 è alla base di questa Roma». Ha le idee chiare epoche ma semplici promesse per i tifosi: «Attorno alla squadra voglio creare tanto entusiasmo e credo che loro siano fondamentali per questo. Metterò tutto il mio impegno per far sì che questa squadra ottenga i risultati che merita». Pallotta lo ha sentito solo per telefono, avrà modo di conoscerlo a Boston durante la tournèe estiva, intanto il presidente gli ha fatto arrivare il suo benvenuto: «Il nostro candidato ideale alla panchina era qualcuno che potesse tirare fuori il meglio dai nostri calciatori e aiutare a valorizzare i talenti del nostro settore giovanile. Monchi ha scelto Eusebio e, con lui, il suo stile di gioco. Riteniamo che sia la decisione giusta per la Roma».
Con Di Francesco arrivano altri 4 volti nuovi: il vice Tomei, il preparatore Vizzoco, i collaboratori Romano e Pierini. Restano al loro posto, come previsto, i preparatori atletici americani Norman e Lippie e l’addetto ai portieri Savorani. De Sanctis è pronto ad abbandonare i guantoni per tornare come collante tra società e spogliatoio, mentre per il ruolo di team manager è in lizza Gombar che lo fa già per la Primavera. E Totti? Da oggi in poi ogni giorno è buono per la riunione in cui si definirà il suo ruolo nel club. Un mix di vecchio e nuovo per la Roma futura, che Di Francesco costruirà a braccetto con Monchi. A partire da quel Pellegrini che ora è al Bernardini con l’Under 21: ieri l’allenatore non l’ha incrociato, mentre ha avuto modo di salutare il ct Di Biagio. La prima intervista Eusebio l’ha fatta alla tv del club, ma oggi alle 14 sarà presentato ufficialmente in sala stampa, dopo la notte trascorsa come ospite dal procuratore. Oggi inizierà a cercare un appartamento (il suo romano è già affittato), intanto è «bentornato» a casa Roma.
(Il Tempo – E. Menghi)
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