(Il Tempo – E. Menghi) Tre punti all’Olimpico non li faceva da 40 giorni, la Roma in casa continua a faticare tantissimo e nei primi 4 mesi del 2018 sono arrivati appena 9 punti in 7 partite interne. Il 2-1 di ieri è stato prezioso per la classifica,ma i giallorossi hanno rischiato di complicarsi la vita contro un Genoa che si era presentato con un atteggiamento decisamente passivo:«Siamo partiti bene–ha commentato Di Francesco – come voglia di giocare, però siamo stati poco incisivi nell’ultimo passaggio. Siamo un po’masochisti e abbiamo riaperto una partita chiusa. Peccato, ci portiamo dietro gli errori del passato. C’è stata un po’ di sofferenza nel finale, ma a volte si è grandi quando si vincono queste gare e noi ci prendiamo i tre punti mentre tutti pensano a comprare il biglietto per Roma-Liverpool…». Non ammette distrazioni il tecnico giallorosso, che si è concesso un ampio turnover «con risposte positive stavolta, ho cambiato e abbiamo vinto la gara», senza perdere di vista l’obiettivo primario: «Non è che se non vinci 4-0 stai pensando al Liverpool. Ma allo stadio c’era poca gente, Roma non è abituata a fare una semifinale di Champions ed è normale che ci si pensi, io non lo faccio. Dobbiamo fare bene ora per fare bene coi Reds». Lo stato d’animo dell’ambiente non costituisce però un ostacolo, anzi: «Meglio l’euforia che la depressione». E ci mancherebbe. Altrettanto ovvia suona la frase di Monchi nel pre-partita: «Firmerei per vincere la Champions e arrivare quinto».Chi non lo farebbe? Adesso però la testa è alla Spal e Di Francesco medita un nuovo turnover: «Cambierò qualcosina, ma faremo di tutto per portare a casa i tre punti». Un pizzico di rammarico nel leggere la classifica, anche se la Roma ha riconquistato il 3° posto: «Potevamo avere 6-7 punti in più che ci avrebbero dato serenità nel lavoro per la Champions.Per competere a livello di scudetto bisogna avere più giocatori e farli sentire importanti».
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