(Corriere della Sera – L. Valdiserri) Eusebio Di Francesco, per usare un eufemismo, non è rimasto soddisfatto dei rilievi tecnici di Edin Dzeko dopo Roma-Atletico Madrid di Champions League, quelli in cui rimpiangeva Salah e Nainggolan, prima vicino e adesso lontano. Così, alla vigilia di Roma-Verona — prima tappa di un trittico con Benevento e Udinese in cui 9 punti sono obbligatori — parte la risposta dell’allenatore giallorosso. Ed è una risposta dura.
«A caldo si dicono delle cose che non si dovrebbero dire. A me non sono piaciute, ma ci siamo chiariti. Un attaccante fa fatica, quando non segna o ha poche occasioni da gol, lo capisco. Però Edin deve capire che quando si giocano partite come quella contro l’Atletico Madrid, che è una squadra che ha fatto due finali di Champions League in quattro anni, bisogna sacrificarsi: lui si doveva mettere più a disposizione della squadra. Il ragazzo si è reso conto di avere sbagliato, è molto intelligente. Per quanto riguarda le modifiche tattiche per poterlo aiutare, io so quando devo cambiare e so quando è opportuno farlo perché son qui per fare delle scelte e ho le palle per farlo».
Il Verona sembra l’avversario giusto per riportare, attraverso una vittoria, un po’ di tranquillità in un ambiente già elettrico: «Le critiche? Le trovo premature ma so che fanno parte di questo mondo».
La buona notizia è che, dopo undici mesi e due operazioni al ginocchio, Alessandro Florenzi tornerà in campo dal primo minuto, dopo l’esperimento nell’amichevole contro la Chapecoense. Giocherà terzino destro, come ha fatto capire Di Francesco, perché è facile intuire che il Verona verrà prima di tutto per non prenderle. E la spinta di Florenzi sulla fascia sarà importante.
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