NAPOLI ROMA DI FRANCESCO – Aveva resistito fino al novantesimo, la Roma, ma poi ha visto sfumare una vittoria, sarebbe stata la terza consecutiva al San Paolo, che l’avrebbe rimessa pienamente in corsa per la zona Champions. Invece i giallorossi si sono dovuti “accontentare” di un pareggio 1-1 che, alla luce di quello che si è visto in campo, è il risultato più giusto ma che in classifica serve a poco: la Roma si trova infatti a tre punti dal quarto posto della Lazio, impegnata questa sera contro l’Inter, e a pari punti con Sassuolo, Sampdoria, Milan (ma i rossoneri hanno una partita in meno) e Fiorentina, che affronterà sabato in trasferta.
“Dispiace – le parole di Di Francesco – aver preso il gol al novantesimo, anche se il Napoli ha meritato di pareggiare per quello che ha prodotto nel corso della partita. Quando giochi con tanti calciatori in condizioni approssimative è difficile mantenere la lucidità e il ritmo. Fino a quando è stato in campo De Rossi siamo stati bravi ad uscire in palleggio dalla loro pressione, qualche volta rischiavamo ma era voluto e siamo riusciti a farli correre. Nel secondo tempo, invece, sono stati loro a far correre noi. Devo dire che anche noi abbiamo avuto la possibilità di fare il secondo gol e di chiudere la partita, ma alla lunga il Napoli ha meritato il pareggio”.
La vittoria sarebbe stata una bella iniezione di fiducia. “Tatticamente abbiamo concesso i cross, sapendo che non avevano grossi saltatori a parte Milik. Non dovevamo farci schiacciare così tanto, vorrei sempre una squadra più propositiva. Quando vengono meno i risultati in campionato, si affrontano queste partite col desiderio di vincere e di giocare bene. Noi avevamo un po’ troppi problemi, loro stanno attraversando un grande momento di forma: nel complesso è stata un’ottima prova. Non è mancato il senso di squadra, ci siamo aiutati, magari non è successo in tutte le occasioni ma stiamo lavorando per questo. La serenità può tornare solo con i risultati e con le prestazioni, devo convincere i ragazzi che possiamo migliorare e dare continuità al lavoro”.
(Corriere della Sera)
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