NOTIZIE AS ROMA DI FRANCESCO – «La differenza l’ha fatta la qualità». Di Francesco è deluso come mai. Non pensa alla rosa che è ancora da assemblare dopo la rivoluzione estiva, ma allo spirito ormai scomparso. «Se perdiamo tutti i duelli…». Timida e impaurita, la Roma che non riconosce più. In questa stagione, è come se fosse ancora al palo: appena 2 punti nelle ultime 4 partite. E in Champions, dopo la frenata in campionato, subito ko. Normale a Madrid. Non, però, così. Arrendendosi prima di entrare in campo.
«Abbiamo sofferto proprio sul piano della tecnica, le loro imbucate. E non abbiamo saputo rispondere allo stesso modo, sbagliando ogni scelta. E quando abbiamo avuto la chance per segnare, come quella con Under, non l’abbiamo sfruttata. Ha vinto chi ha meritato più, ma siamo stati troppo remissivi. E soprattutto poco qualitativi: perché già fai fatica a prendergli la palla ma se poi gliela regali e non riesci a uscire è più complicato». In 5 match, già incassati 10 gol. La fragilità della Roma è inquietante. Di Francesco, però, non chiama in causa nè Fazio nè Kolarov: «Mi preoccupo in senso generale: «Qui ci sono state cose buone e tante meno. Ma avevamo di fronte una squadra fortissima. Dobbiamo essere bravi a fare bene in campionato e recuperare questi giocatori che ci hanno trascinato in passato, è normale che da loro ci aspettiamo qualcosa in più. Sono felice per Olsen, non per i tiri che gli arrivano».
MESSAGGIO INEQUIVOCABILE – La Roma della ripresa è sembrata più in partita, alzando il ritmo e cercando la verticalizzazione. «Ho parlato con i ragazzi nell’intervallo, chiedendogli di osare di più. Ecco perché nel secondo tempo siamo migliorati. Se ci mettiamo solo a difendere fai fatica a portare a casa il risultato. Volevo di più negli ultimi 25 metri, non siamo stati bravi nell’ultimo passaggio». Di Francesco non considera azzardato l’esordio di Zaniolo proprio al Bernabeu.
Premio per il ragazzo e avvertimento al gruppo: «Sì, un po’ tutto. Vedo qualità in questo giocatore, non sono impazzito a schierarlo in Champions. Ha qualità importanti, ha alternato cose buone ad altre meno: non c’era partita migliore per il suo esordio. Ha fatto una buona gara rispetto al contesto generale. È un calciatore della Roma, è giovane e bravo. Ha fatto quello che gli ho chiesto, quando i ragazzi li vedo vivi li metto dentro. In tribuna non è andato solo Kluivert. Io guardo gli allenamenti e decido su chi puntare». Chiede più personalità a questo gruppo: «E’ vero che abbiamo affrontato il Real campione in carica, ma bisogna rischiare. Sennò è inutile giocare a calcio. Nel secondo tempo abbiamo avuto una buona reazione. Se avessimo cominciato la stagione in modo diverso, parleremmo di un’altra partita. E non ha senso parlare di chi non c’è più. Strootman voleva fare altre esperienze. E quando lo facevo giocare venivo criticato. Gli assenti sono sempre i migliori, io voglio guardare avanti».
(Il Messaggero – U. Trani)
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