NOTIZIE AS ROMA DI FRANCESCO – L’ultima volta che la Roma ha mantenuto la porta inviolata fuori casa a fare da filtro c’era ancora Kevin Strootman. Torino, prima giornata di campionato e primi tre punti. Ha incassato 12 gol nelle prime 6 partite, mentre adesso, dopo ore di addestramento a Trigoria, la squadra sembra essersi rimessa a posto, visto che tra Frosinone, derby e Viktoria Plzen è arrivato solo il gol di Immobile, peraltro con la complicità di Fazio.
Kolarov è tuttora alle prese con il dolore al quinto dito del piede. Ha giocato le ultime due partite con una microfrattura, domani ad Empoli potrebbe e dovrebbe lasciare spazio a Luca Pellegrini, con la serenità di chi sa di avere, almeno quest’anno, le spalle coperte.
Contro il Frosinone ha servito proprio a Kolarov un assist, contro il Viktoria Plzen ha esibito uno stop in corsa che gli ha fatto ricevere l’ovazione dell’Olimpico, guai, però, a volare troppo alto: con lui Di Francesco alza spesso la voce, gli chiede intensità e concentrazione e, soprattutto, di pensare ai meccanismi difensivi, visto che quelli d’attacco gli vengono naturali.
Non solo: con il doppio mediano a proteggere la linea difensiva (Nzonzi-De Rossi, oppure Cristante al posto del capitano), tutto il reparto si sente più protetto, senza considerare che Olsen inizia ad avere confidenza con i compagni e Fazio, dopo il Mondiale, ad entrare in forma.
Di Francesco sa che lo scorso anno il rendimento difensivo è stato determinante, tanto che a Pinzolo qualche giocatore rimase persino stupito quando il tecnico decise di partire proprio da dietro, lui che aveva fama di essere un discepolo del 4-3-3 di Zeman. La squadra lo ha seguito: in Champions, in casa, ha incassato solo due reti, peraltro in semifinale; in campionato, lontano da Roma, ha preso solo 9 gol, come nessuna nei cinque maggiori campionati europei.
(Gazzetta dello Sport)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA