(Il Messaggero – U. Trani) Di Francesco, prima di mettersi di nuovo in viaggio, ha riunito il suo gruppo e, come sempre, è stato diretto. «Non bisogna abbassare la guardia, adesso viene il difficile». Conosce bene la piazza e sa che spesso alla prestazione esaltante si aggancia subito quella deludente. Questione di testa e di mentalità. Eccesso di euforia (o, a volte, di disfattismo). Così ha separato la «convinzione», mostrata a Londra e da riproporre oggi pomeriggio contro il Torino, dalla «presunzione», allontanata già nella pancia dello Stamford Bridge dopo il pari contro il Chelsea. «Tre giorni fa non eravamo buoni a nulla e ora dobbiamo lottare per il titolo… Nella vita ci vuole equilibrio e devo mantenerlo nello spogliatoio. Non significa arrendersi, anzi: lavoriamo sotto traccia per dar fastidio a tutti. La priorità sono i tre punti, il resto solo chiacchiere».
RIVALE PERICOLOSO – «Cerco la continuità delle nostre prestazioni». Più che uno slogan, è un desiderio. «Ogni partita è diversa dall’altra. Questa con il Torino è nettamente più difficile da preparare rispetto a quella di Londra: è la prima cosa che ho detto ai giocatori. Potremo essere un po’ sporchi all’inizio ma dovremo essere bravi a restare in partita» ha avvertito Di Francesco. «Ho fatto rivedere loro la ripresa della partita con il Napoli. Bisogna ripartire da lì e dalla gara con il Chelsea. Tra i due match, è cambiato l’approccio». Non è poco. Ma a Londra è stata una questione di baricentro, finalmente alto come chiede Eusebio. «Una prestazione così e contro un’avversaria del genere non si può fare se manca il coraggio. Se sei sempre nella tua metà campo, ti può andare pure bene,ma nellamia idea di calcio mi piace vedere una squadra che va dall’altra parte, capace di non far giocare gli avversari e di recuperare palla nella loro metà campo. Dobbiamo però migliorare alcuni meccanismi difensivi, perché ci sta di recuperare palla ma anche di riperderla subito. Bisogna essere più preparati e più attenti».
PARAGONE INGOMBRANTE – «Dzeko, con le dovute proporzioni, mi sembra più van Basten che Batistuta. Lui gioca per i compagni e con qualità, l’argentino, uomo d’area e potente nel tiro, ha pensato più al gol». Di Francesco è credibile: allena il primo ed è stato compagno di Batigol. E lo è pure per il giudizio che dà poi sui suoi due registi: «Gonalons ha una gamba differente, De Rossi tatticamente è anche più preparato. Sono 2 titolari che si alterneranno in base alle partite». Il primo sbagliò contro il Qarabag. «A proposito: l’Atletico Madrid ha dato forza a quel nostro risultato tanto denigrato… I buu a Ruediger? Non li ho sentiti. E lui è anche venuto a scherzare con noi nello spogliatoio».
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