Eusebio Di Francesco

(Corriere della Sera – G. Piacentini) Forse lo immaginava proprio così, Eusebio Di Francesco, il suo primo derby da allenatore. O forse con qualche sofferenza in meno. Di certo il risultato lo soddisfa in pieno perché consente alla Roma di centrare la quinta vittoria consecutiva in campionato, a cui va aggiunta quella col Chelsea in ChampionsLeague, e di lanciarsi con forza nella corsa scudetto. «Non so – il commento a fine gara del tecnico romanista – se sia più bello vincere il derby da calciatore o da allenatore.Devo dire che giocare la partita ti dà un entusiasmo diverso, ma da allenatore è un grande orgoglio. Mi tengo la vittoria da allenatore». Una vittoria meritata, su cui c’è anche la sua firma per come ha saputo leggere le mosse di Simone Inzaghi e per come ha trovato le contromisure. Soprattutto una vittoria in uno scontro diretto, dopo le sconfitte contro Inter e Napoli (unica eccezione la trasferta a San Siro col Milan, ormai staccato dalle zone alte della classifica). «Ha vinto la squadra che ha meritato. Non so se sono tre punti che valgono doppio, però per me è stata una grande soddisfazione vedere l’atteggiamentodella squadra, che non ha concesso nulla. La Lazio è una squadra difficilissima da affrontare perché si difende con tanti uomini ed è bravissima a ripartire. Non a caso venivano da dieci vittorie consecutive, hanno messo in grandi difficoltà tutti, possono dare fastidio».

«Fino al rigore del 2-1 – continua il tecnico giallorosso – c’era stato un grande predominio nel gioco e nelle aggressioni, che ci ha fatto vincere la partita. Per quanto riguarda il discorso scudetto: fino a due giorni fa eravamo considerati inadeguati, ma questo non significa nulla, vogliamo restare il più possibile attaccati al carro delle prime. Dobbiamo lavorare tanto, anche se siamo in grande crescita». Con la vittoria di ieri, Di Francesco si è preso definitivamente la Roma. «Non è difficile entrare nell’ambiente ma nella testa dei giocatori. Io credo nel lavoro e su questo ho grandi risposte da parte della squadra, che mi segue e fa quello che le chiedo. I miei uomini sanno che con me avranno tutti la possibilità di giocare, l’esempio è Gerson che tutte le volte che è stato chiamato in causa ha risposto bene. Florenzi?Era solo un po’ appesantito, ha giocato anche in Nazionale, era evidentemente affaticato». È stato il primo derby senza Francesco Totti in campo: l’ex capitano, in tribuna accanto al d.s. Monchi, come sempre, ha esultato via Twitter: «Vincere un derby è sempre una grandissima emozione! Grandi ragazzi».



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