Orfana di Salah da giugno, da una settimana anche dell’idea di ingaggiare Mahrez. La Roma, dopo aver passato due mesi di inseguimento impossibile sul mercato inizia così la sua prima stagione senza Francesco Totti: amputata. Non per molto, spera Di Francesco, a cui la critica non sembra voler perdonare nemmeno le sconfitte in precampionato, seppure rumorose come il 4-1 di Vigo. E quindi alla vigilia dei primi 90 minuti “veri” sulla panchina di una grande, l’allenatore deve già difendersi, spiegare di non essere Zeman. Convincere a una platea sempre pronta a alzare il sopracciglio che «il 4-3-3 è un sistema dinamico e non statico, a volte difenderemo anche con il 4-5-1: si tratta di capire i momenti, non di trovare moduli alternativi ». Semmai è il club a cercare un’alternativa, vera, alla punta che il Leicester non venderà: per questo da due giorni il ds Monchi è tornato a chiedere, con una certa convinzione, l’attaccante Patrick Schick alla Sampdoria. Ieri i manager romanisti hanno incontrato i rappresentanti del giocatore, che una settimana fa aveva risposto «no, grazie » alla prima mossa romanista. Stavolta ha aperto, anche perché ha capito che Ferrero non ha ancora accettato le condizioni dell’Inter, disposta a pagare poco subito e molto (moltissimo) tra un anno. La Roma è invece arrivata a fare uno sforzo importante: 20/23 milioni in questa stagione, gli altri – 5 o 6 – nella prossima. Una formula su cui lavorare ma che pare piacere alla Samp, che punta a vendere il ragazzo entro una manciata di giorni, non certo il 31 agosto. Se saranno rose, poi toccherà a Di Francesco scegliere se sia meglio impiegare da esterno alto a destra lui o Defrel. Oggi contro l’Atalanta toccherà al francese: più difficile dire chi occuperà l’ultimo posto in una difesa che cerca ancora lo sposo ideale per Manolas. Fazio, Moreno e Juan Jesus non hanno dato garanzie: Monchi cerca Dragovic del Leverkusen che però costa tanto: «Le valutazioni le faremo dopo le prossime due partite», dice l’allenatore, che quindi pare voler capire se il disastro difensivo di Vigo (e non solo: sono 10 i gol subiti nelle 5 amichevoli estive) è stato un caso o l’evidenza di un limite strutturale su cui intervenire. Certo il mercato agita più l’Atalanta, di un Gasperini nervosetto e costretto a rinunciare a Spinazzola: «Non si convoca da solo, prevale il dio denaro». Non solo per lui.
(La Repubblica – M. Pinci)
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