(Il Tempo – E. Menghi) Cinquant’anni fa l’ultimo faccia a faccia valeva punti salvezza, e la Spal aveva appena venduto alla Roma Fabio Capello per 260 milioni di lire. Era il 1967-68, praticamente un’altra epoca, e allora finì 1-1. Oggi alle 18.30 le due squadre si ritrovano all’Olimpico e, se la società di Ferrara lotta ancora per restare in Serie A, Di Francesco non può permettere che i giallorossi dopo il pari di Genova inciampino di nuovo, perché lui guarda in alto ed è lì che vuole arrivare. «Non si può più sbagliare», dice categorico in conferenza stampa, e non solo per correggere il tiro dopo il doppio passo falso in Champions e in campionato, ma anche, e soprattutto, perché sa che in una notte può guadagnare punti sul Napoli o sulla Juventus, o magari su tutte e due: «Mi auguro che possa finire con un bel pareggio così rimaniamo tutti lì. Davanti vanno davvero forte, non possiamo fare altri errori, se entriamo con la mentalità sbagliata ci possono fare male. Bisogna avere rispetto per la Spal, che viene qui a giocarsela ed è da prendere con le molle perché ha giocatori esperti come Borriello». L’ex di turno che ha segnato 5 gol nelle ultime 5 sfide contro i giallorossi con 4 maglie diverse. La Roma si è già ferita da sola a Marassi, pagando a caro prezzo la sciocchezza di De Rossi, «assolto» da Di Francesco:«Per prima cosa gli ho dato uno schiaffo, come ha fatto lui con Lapadula. Al di là delle battute,ha sbagliato, ma per me è come un figlio. Ci saranno dei provvedimenti e pagherà le conseguenze, poi si ripartirà da zero, ma con maggiore attenzione. Si devono mettere da parte certe cose, e serve il sostegno di tutti. Lui che è un vero romanista ha bisogno di sentire la gente accanto nei momenti di difficoltà».
La squadra non riflette in nessun modo il periodo negativo del suo capitano e, nonostante i due punti persi col Genoa, è imbattuta da cinque par tite in campionato e in casa ha vinto le ultime tre dopo il doloroso ko contro il Napoli capolista: «Quella di Sarri può diventare una squadra da scudetto, anche se io mi auguro che il tricolore rimanga al Sud ma un po’ più in alto… Non invidio nessuno, ma lavorare con lo stesso gruppo per tanto tempo porta dei vantaggi, anche il mio Sassuolo è cresciuto molto nel corso degli anni. Comunque preferisco guardare in casa mia». E magari restarci a lungo, cosa che ai suoi predecessori non è riuscita. I risultati sono l’ago della bilancia, l’obiettivo è rimanere il più vicino possibile alla vetta e vincendo stasera la Roma potrebbe mettere pressione alla Juventus, agganciandola a quota 34 punti prima che i bianconeri scendano in campo al San Paolo. La Spal sarà incerottata, viste le numerose assenze, ma Semplici ha la pretesa di «fare bella figura all’Olimpico» anche per farsi perdonare la scottante eliminazione dalla Coppa Italia. Di Francesco farà turnover prima della Champions e spera di poter collaudare la nuova Roma che comprende Schick ma non cambia faccia: «Non sono più integralista, questo l’abbiamo assodato. Quando però qualcosa va bene cambiarlo totalmente mi sembra un po’ assurdo. Bisogna cercare di dare continuità a quello che stiamo facendo, sia in fase difensiva sia offensiva. Patrik sarà un valore aggiunto per la squadra, in tutte le zone del campo, può giocare sia come centravanti sia come attaccante a supporto, sia un po’ più esterno sia un po’ più interno. Ma stavolta è più facile che giochi con Dzeko». Edin non segna da 7 gare di campionato e un digiuno così lungo non lo viveva dal febbraio 2016. Eusebio spera di trovare la cura del gol e di risolvere un altro problema che riguarda il suo «pupillo» Pellegrini: «Non è stato brillantissimo a Madrid, però sulle sue qualità ci metto le mani sul fuoco. 21 giovane e deve solo imparare a vivere serenamente quest’avventura, forse gli manca questo fattore, ma sono qui per insegnarglielo».
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA