Eusebio Di Francesco

(Leggo – F. Balzani) Cattiva e concentrata, la voleva così Di Francesco. E almeno nel primo tempo, in un gelo polare, contro lo Shakhtar la Roma non ha tradito affidandosi ai colpi di un Under sempre più straripante, ma anche a un gioco ritrovato proprio in Champions dove i giallorossi avevano dato il meglio in questa stagione. Il turco ha portato in vantaggio la Roma col 5° gol in 4 partite (il 1° in Champions all’esordio, il 2° più giovane della storia romanista dopo Cassano) e a regalare un passo pesantissimo in ottica ritorno.

In mezzo gli errori sotto porta di Dzeko e Manolas, e pochi spunti da parte della squadra di Fonseca. Nel secondo tempo però concentrazione e cattiveria si sono perse e sono riemersi i problemi visti in campionato.

Dopo il pareggio di Ferreyra gli ucraini hanno preso in mano la partita evidenziando i timori di una Roma che ha arretrato il proprio baricentro concedendo troppo allo Shakhtar. Dopo un paio di miracoli di Alisson, ecco la punizione di Fred che regala agli ucraini una vittoria di misura. A evitare il 3-1 nel finale il salvataggio sulla linea di Peres su un tiro a colpo sicuro di Ferreyra.

Duro Di Francesco: “Ho visto due squadre in campo. Dopo aver subito il pareggio ne avrei dovuti cambiare tanti. La differenza tra primo e secondo tempo è grande: nei primi 45′ abbiamo giocato per far male, nei secondi per gestire non si sa cosa. Poteva concretizzare meglio poi sotto porta. Il pareggio non giustifica il nostro finale di partita, con errori ingenui anche da parte di giocatori di livello internazionale. Non posso pensare alla presunzione, mica la Roma arriva in finale di Champions ogni anno. Gli errori sotto porta di Dzeko? Spero ritrovi il gol. Ci darà gioie al ritorno e comunque ha messo un gran pallone per Under”.

Il tecnico quindi non è affatto felice. La qualificazione ai quarti però resta apertissima e rinviata al 13 marzo all’Olimpico quando servirà la Roma del primo tempo per conquistare l’accesso tra le prime 8 d’Europa e una bella manciata di milioni. “Non è il risultato che volevamo, ma questa squadra è viva. Non ci siamo disuniti dopo il pareggio, loro hanno grandi doti di qualità e hanno fatto una grande partita”, le parole di Alisson. In tribuna, infine, baci e abbracci tra Totti e Shevchenko.



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