Eusebio Di Francesco

(Corriere della Sera – L. Valdiserri) «Il fatto che una persona condivida, spieghi, parli, sia educato, non alzi la voce o lo faccia solo quando è davvero necessario non deve essere frainteso. Confondete la disponibilità o l’educazione con la mancanza di personalità. La condivisione è fondamentale per arrivare a qualcosa di importante. Condividere non significa accettare un sistema di gioco, condividere è credere ancor di più in quello che si fa. Il concetto è questo: noi abbiamo sempre creduto in un determinato tipo di gioco, io credo in un determinato tipo di gioco e, ovviamente, quando parlo con i ragazzi sono anche pronto ad ascoltare. Però, alla fine, decido io. E deciderò sempre io quale è il sistema di gioco e i giocatori faranno quello che dirò. Nel momento in cui vedrò che dall’altra parte non c’è risposta, sarò il primo a dire ciao». C’è tutto Eusebio Di Francesco in questa lunga risposta data in conferenza stampa prima di Napoli-Roma. Testimonianza di un momento di grande difficoltà, in cui solo i risultati possono ridare certezze al gruppo: «L’ho detto e ridetto: non diamo continuità a determinati movimenti. Se i giocatori non volessero fare ciò che gli chiedo, non lo farebbero dall’inizio. Invece lo fanno e per questo motivo bisogna lavorare sull’aspetto mentale. Solo il campo darà la risposta. Il problema è che alla prima difficoltà andiamo troppo facilmente fuori dalla partita. Non abbiamo quasi mai rimontato uno svantaggio: è un segnale su cui lavorare con più attenzione. Io per primo».

La squadra, come contro il Milan, sarà schierata con il 4-3-3. Nainggolan resta favorito su Pellegrini, Cengiz Under su Defrel e El Shaarawy su Perotti. Sicuri i ritorni dal primo minuto di Dzeko e De Rossi: «Radja deve ancora smaltire i postumi del dente che ha perso(nello scontro con Kessie; ndr) e della brutta botta che ha preso. Sto facendo delle valutazioni, Pellegrini è comunque a disposizione. Defrel ha avuto qualche problemino negli ultimi 2-3 giorni. Non ho deciso ancora niente». Fuori dalla gara hanno tenuto banco le parole di Mino Raiola, che ha proposto alla Roma – insieme ad altri club – Mario Balotellia parametro zero: «E io lo allenerei. Ci ho parlato due anni fa, volevo portarlo al Sassuolo. Alla fine, però, non abbiamo trovato le condizioni giuste. È è un giocatore stimolante, al di là del carattere, con grandi mezzi». La tifoseria, sui social, si è già spaccata. Chi vorrebbe scommettere su SuperMario e chi non gli perdona lo sgarbo a Totti che, nella finale di Coppa Italia 2010, gli costò un calcione dal Capitano.



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