Eusebio Di Francesco

(Gazzetta dello Sport) Lo voleva vincere perché la settimana perfetta per il popolo giallorosso prevedeva proprio questo e cioè la chiusura con un sorriso in più. E alla fine Di Francesco ci ha provato davvero a vincerla, giocandosi tutte le carte offensive (Under ed El Shaarawy) che aveva a disposizione. E se non ci fosse stata quella traversa di Dzeko nel finale (il 20° legno stagionale dei giallorossi), il tecnico della Roma ci sarebbe anche riuscito a chiudere l’arcobaleno ideale, quello che se non rasenta la perfezione ci va a un soffio. «È stata una partita equilibrata, contro una squadra che ha grande fisicità – dice Di Francesco –. Resta un po’ di rammarico per il finale dove abbiamo sfiorato più il gol e come al solito non abbiamo concretizzato. Siamo abbonati a pali e traverse e questo fa la differenza».

[…] «È stata una partita sporca, di quelle che a me non piacciono – continua il tecnico giallorosso –. La Lazio ha fatto meglio di noi nel senso che era più determinata, voleva costringerci a questa partita e ci è riuscita. Noi le gare sporche le soffriamo un po’, quelle dove ti buttano la palla avanti invece di palleggiare. […]». Anche se poi, alla fine, la Roma ha sfiorato anche la vittoria. «Nel finale abbiamo cambiato anche sistema di gioco, cercando di lavorare in ampiezza. Lo abbiamo fatto poco però, potevamo farlo meglio e sfruttare le corsie esterne».

Quella di ieri è la seconda gara consecutiva in campionato della Roma senza neanche un gol (non succedeva dal marzo 2015). «È un difetto che ci portiamo dietro da tempo, anche se in Champions siamo andati meglio. Questo vuol dire che certe cose nel dna ce le abbiamo, dobbiamo migliorare nella qualità delle scelte. È quello che ho già detto anche dopo la Fiorentina, ciò che fai in allenamento poi lo riporti in partita». […] Ma dopo la vittoria con il Barcellona era anche dura tenere alta la tensione e basso il termometro della felicità.



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨