NOTIZIE AS ROMA DI FRANCESCO – La reazione c’è stata. Quella, solo quella. Morbidi tiri in porta preoccupazioni fittizie per la Juventus. Il primo tempo sembrava una squadra della provincia di Roma, nella ripresa una Roma dignitosa, con un po’ di coraggio ma con pochi mezzi. “Io sono sempre sotto pressione. Non si deve mollare, è la normalità. Quando mancano i risultati il primo a rischio è sempre l’allenatore” dice Di Francesco. Chiaro.
Ora Sassuolo e poi Parma, recuperando almeno El Shaarawy e un po’ di più Dzeko. Magari con gente di esperienza si andrà in campo con meno paura. “La squadra viveva le paure delle partite precedenti e le poche sicurezze, nel secondo tempo si è lasciata andare e ha vinto più duelli. Nel primo tempo abbiamo siamo mancati nella scelta finale. La differenza tra noi e loro era che loro calciavano in porta appena potevano, noi facevamo più fatica. Ci sono differenze nella rosa, ma sono contento della reazione” spiega il tecnico. Non si butta via tutto, insomma.
“L’atteggiamento e la voglia di giocare l’uno contro uno con grandi giocatori e avere un ottimo palleggio nella metà campo offensiva, queste cose mi sono piaciute. Ma non concretizziamo, ci manca malizia ed esperienza. Schick? Ha interpretato al meglio quello che ho chiesto, in alcuni cross poteva attaccare meglio la porta, ma ha dato un grande contributo alla squadra. Il futuro di Patrik? Di mercato non abbiamo parlato, mi interessa arrivare a fine mese con più punti possibili. Non possiamo parlare solo di Schick, ma da lui ci aspettavamo qualche gol in più. Ha caratteristiche importanti, si valuterà”.
(Il Messaggero – A. Angeloni)
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