(La Repubblica – F. Ferrazza) Saranno 1500 i tifosi della Roma che da questa mattina si metteranno in viaggio verso Benevento. Con non poca preoccupazione delle forze dell’ordine, vista la concomitanza della trasferta dei napoletani a Roma, contro la Lazio. Già da ieri la polizia ha collocato dei presidi nelle zone più a rischio, vedi il casello di San Cesareo e altri possibili incroci stradali per evitare contatti tra le due fazioni.
Pensa solamente al lato positivo del tifo, Di Francesco, contento di avere al seguito tanto sostegno. «Quando eravamo in difficoltà contro l’Atletico, ci hanno sostenuto e dato davvero una mano», spiega il tecnico, che oggi, contro i campani, cambierà qualcosa nella formazione che ha affrontato il Verona. «Florenzi non giocherà dall’inizio, sarebbe un rischio dopo i 90 minuti di sabato scorso e invece Dzeko è confermato perché è in un buon momento».
Confermata l’assenza di Nainggolan («Ma penso di recuperarlo per l’Udinese») e di Schick. «Patrik è arrivato a Roma con neanche cinque allenamenti fatti con la Samp — spiega il tecnico — lui diceva che era pronto a giocare, ma non era così. Spero adesso possa allenarsi in modo adeguato, per poi metterlo in campo ». Farà il suo esordio in mezzo al campo, Gonalons, mentre Di Francesco scrolla le spalle quando gli si parla di punti da fare. «L’importante è vincere, al di là dei numeri: ogni volta sento dire che qua sono stati fatti 87 punti, che sono tanti, però che credo che, al di là dei record, conta ottenere qualcosa d’importante». Basta quindi con i riferimenti a Spalletti o a Zeman. «Io sono difranceschiano. Chi dice che sono integralista, non mi conosce, io quello che vedo, faccio, e mi adatto alle situazioni. Chi dice che non curo la fase difensiva, non ha mai visto i miei allenamenti: a Benevento, comunque, conta solo vincere».
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