«Sono felice per la prestazione caratteriale della Roma: è stata per me la risposta migliore avuta dalla squadra, soprattutto dopo quei 30 minuti di Vigo». Di Francesco non va oltre. Sa bene di aver vinto con l’unica conclusione nello specchio della porta. Ma, dopo la figuraccia contro il Celta, questi tre punti gli regalano la serenità di cui ha bisogno in questo periodo delicato da affrontare con la rosa incompleta. «Abbiamo saputo soffrire contro l’Atalanta che spesso in casa ribalta il punteggio anche nel finale, che ti mette lì, spregiudicata, cattiva, fisica. L’anno scorso è stata dura per tutti qui, noi abbiamo perso mi sembra». Il riferimento è al ko di Spalletti.
FERITA APERTA – Le critiche dopo Vigo lo hanno segnato. Eusebio non dimentica. «Un’assurdità, per quei 30 minuti giocati malissimo di un’amichevole. Sbagliati per colpa mia, lo ripeto». Anche a Bergamo ha chiesto un minimo di pazienza: «Bisogna solo cercare di aspettare una squadra che mette in campo le mie idee, io so trasmetterle…». La sua prima vittoria fa emozionare l’amico Totti, in tribuna a Bergamo e al debutto da capitano della dirigenza. Di Francesco si rende conto che questo successo fa già la differenza. «Abbiamo vinto una partita sporca. Con la sofferenza. E me la tengo stretta. Adesso sappiamo, però, di dovremo migliorare certi meccanismi dal punto di vista offensivo e delle scelte che dobbiamo fare. Però la squadra è stata sempre corta e compatta. Ha cercato sempre di lavorare insieme. Al di là del risultato ci voleva una prova di carattere e qualcuno potrà pensare che magari non eravamo capaci di aiutarci e difendere insieme. Nella sofferenza non ci siamo mai disuniti». L’esempio viene dall’ex trequartista del 4-2-3-1: «Vedere Nainggolan rincorrere gli avversari in quel modo è per me motivo di grande soddisfazione. Adesso gioca un pochino di più per la squadra ed è un aspetto che ritengo determinante a lunga gittata. Siamo solo all’inizio, qui era importante vincere, mi interessava che la Roma desse il massimo sotto tutti i punti di vista. A me sarebbe piaciuto vedere la squadra in un altro modo dal punto di vista della manovra. Ma ci può stare, sono partite un po’ così e fisicamente siamo stati superiori».
GESTIONE DIFETTOSA – «Abbiamo sbagliato un po’ troppo noi a livello di palleggio dal basso e questo ha permesso spesso all’Atalanta di recuperare spesso palla». Eusebio ha evidenziato il difetto che ha coinvolto ogni interprete giallorosso, con Manolas esagerato nella precipitazione con cui spesso si è liberato del pallone. Ma c’è anche altro nella lista dei rimproveri tattici: «I terzini si accentravano un po’ troppo e permettevano le ripartenze. La velocità di Gomez, quando trova spazio in campo aperto, risulta spesso decisiva. Abbiamo cercato di sistemare un po’ questa situazione qua e abbiamo vinto la partita. Vi assicuro che in tanti faranno fatica in questo stadio. Ne sono convinto. Ma noi dobbiamo ancora migliorare in diversi aspetti. L’Atalanta ha preso solo il palo nel secondo tempo. Noi abbiamo difeso bene. Ci hanno creato difficoltà su nostri errori. Mancava qualità in fase di costruzione nella nostra trequarti. Ma sono sereno. Siamo stati più bravi a difendere che attaccare».
(Il Messaggero – U. Trani)
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