(Il Tempo – E. Menghi) Un destino legato al Torino, un’occasione per farsi vedere dopo un’estate con la valigia pronta e mezza stagione da spettatore: in Coppa Italia tocca a Skorupski. Sarà il 24° giocatore utilizzato quest’anno da Di Francesco, pronto a schierare la «Roma B» domani sera all’Olimpico. Nonostante sia un habitué del turnover, il tecnico non ha mai cambiato il suo numero uno, un po’ perché Alisson si è dimostrato una garanzia con 12 «cleen sheet» tra Champions e campionato, un po’ perché si meritava di stare sotto i riflettori dopo aver vissuto all’ombra di Szczesny e ora il posto da titolare non lo molla più. Ma stavolta il portiere del Brasile si farà da parte e si riprenderà i pali contro la Juventus. L’ultima partita giocata da Skorupski risale a 7 mesi fa, con la maglia dell’Empoli (21 maggio 2017, sconfitta casalinga per mano dell’Atalanta), ma non ha mai smesso di allenarsi con la speranza di ottenere una chance. Eusebio si è tenuto il dubbio fino all’ultimo e non ha dato indizi nelle sedute a Trigoria (ieri non c’è nemmeno stata la classica partitella), con l’obiettivo di motivare tutti e far sì che le seconde file siano sempre pronte a subentrare. Stavolta le rotazioni si allargano, e riguardano l’undici al completo, ma senza esagerare. Perché il Torino non è assolutamente un avversario da sottovalutare e la Coppa Italia riserva imprevisti anche alle «big»: basti pensare al Pordenone che ha sfiorato l’impresa con l’Inter, o restando in casa giallorossa alla clamorosa eliminazione con lo Spezia due anni fa.
Per evitare di fare figuracce o di disperdere troppe energie con l’incubo supplementari, Di Francesco cercherà di non stravolgere la squadra, pur concedendosi qualche esperimento, quale potrebbe essere Schick punta tra Under ed El Shaarawy in un tridente che conta 6 gol in tutto finora, con l’unica firma del Faraone, ma anche una difesa rivisitata con gli inserimenti di Palmieri, Peres e forse Moreno (il messicano potrebbe «accontentarsi» di dare il cambio a Emerson se l’allenatore preferirà affidarsi a una coppia centra le più collaudata). La grande differenza è in porta, a guidare la miglior retroguardia della Serie A ci sarà il portiere che ha contribuito negativamente all’uscita della Roma dall’Europa League nella serataccia del 19 marzo 2015, quando per evitare un corner alla Fiorentina regalò il pallone ad Alonso che tutto solo segnò il 2-0. Skorupski era stato sommerso dalle critiche e a fine stagione era stato mandato in prestito all’Empoli, dove si è messo in evidenza proprio contro i giallorossi, fermati sullo 0-0 mentre la Juventus scappava a +4 nella corsa al titolo. Con il club toscano ha subìto 56 gol e in 10 occasioni è riuscito a tenere la porta inviolata, poi è tornato alla base, nella capitale, ed è qui che entra in gioco il fattore destino: è stato il Torino a bussare alla sua porta ad inizio estate, dopo averci provato anche a gennaio, ed era in cima alle preferenze della dirigenza granata assieme a Sirigu, che alla fine l’ha spuntata. La squadra per cui poteva giocare in questa stagione («Non mi dispiacerebbe far parte di un gruppo così ambizioso», aveva dichiarato il polacco) sarà la sua prima avversaria e il tempismo è perfetto perché il mercato riapre tra poco e lui avrà almeno due buoni motivi per dare il massimo: far vincere la Roma e «vendersi» bene.
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