Eusebio Di Francesco

(Il Messaggero – S. Carina) Non si nasconde. Vincere a Milano servirebbe a dare un segnale al campionato e metterebbe a tacere questo alone di velato scetticismo che si respira incittà, appena mitigato dai quattro successi consecutivi tra campionato e Champions. «Puntiamo a vincere col Milan e se ci riusciamo sui giornali ci sarà questo titolo in grande, la Roma c’è. Noi vogliamo questo, rimetterci in corsa per restare agganciati ai primi posti della classifica. Lavoriamo per rimanere attaccati a quel carro lì», si augura Di Francesco che non si scompone più di tanto per il fatto che la sua squadra non venga considerata in corsa per lo scudetto: «Ben venga il fatto di non partire favoriti per la lotta al titolo. Ma questo non ci toglie responsabilità. Tutti si aspettano tanto da noi e a me questo piace. Stiamo migliorando e la partita col Milan diràmolto». Anche se qualcosa ha già detto il primo mini-ciclo stagionale, al netto degli avversari non irresistibili affrontati. Un dato su tutti: undici dei dodici gol (91,7%) in campionato sono arrivati con la palla in movimento, sinonimo che la manovra inizia ad essere più fluida. Capitolo infortuni: «Ci facciamo delle domande, ne abbiamo avuti tanti. Sono cambiati ritmi di allenamento e gare, le ore di viaggio negli spostamenti. Cerchiamo di lavorare per migliorare. Per competere bisogna però allenarsi duramente».

RAPPORTI – Dopo aver augurato ad Ancelotti di «rientrare il più presto possibile», gli chiedono inevitabilmente di Montella: «È veramente un fratello per me. Il nostro rapporto nasce da più lontano, da Empoli, dove siamo stati ragazzini anche con poche possibilità di poter comprare una maglia o un vestito, e questo ci ha fatto crescere insieme nelle difficoltà. A contraddistinguere Vincenzo è il suo essere ‘scugnizzo’ e ironico allo stesso tempo e questa cosa l’ha mantenuta anche da allenatore. È la sua forza. Mi piace anche a livello tattico. Quando cambia modulo non abbandona mai la sua filosofia». Un po’ come lui e come quel signore di 41 anni che anche in amichevole, venerdì, ha deliziato tutti: «Non ho visto il gol di Totti a Tiblisi, ma tanto andavano a due all’ora (ride, ndc)… Francesco però é un vincente in tutto quello che fa, anche quando gioca a carte». Montella, frequentatore di ritiri insieme al Capitano e Eusebio, potrà confermare.



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