Edin Dzeko è quel centravanti che come lui nessuno mai. Come lui né Francesco Totti, né Pedro Manfredini, né Rodolfo Volk: battuto l’Empoli e messi in fila gli altri tre attaccanti della storia giallorossa. Ben 33 i gol stagionali che valgono un primo posto nella speciale classifica dei bomber giallorossi. Vale un record: non è un titolo, non è uno di quei paletti che Spalletti mette davanti a sé per la conferma. “Ma tanto forse andrà via (riferito al tecnico, ndr) anche se dovessimo vincere qualcosa dice candidamente il bosniaco –. E a me, nel caso, dispiacerebbe molto“.
“Sì, sono felice per questo record, questa è una stagione molto bella per me. Ma penso già al 34… mancano ancora diverse partite, ho due mesi davanti, voglio segnare ancora di più, posso e devo migliorare. Ho segnato poco di testa. Strano, no?“. Pare un messaggio ai naviganti, il derby di Coppa Italia con la Lazio è già nei pensieri del bosniaco: “Forse stasera eravamo un po’ distratti da quella partita. È un match troppo importante per tutti noi: sarà dura ma siamo forti e faremo di tutto per andare noi in finale. Vogliamo alzare un trofeo. E in ogni caso sono sicuro che la Roma vincerà qualcosa nel prossimo futuro“.
Meglio Dzeko fece solo nel Wolfsburg 2008-09 (26 in Bundesliga, 36 stagionali). Ora l’Olimpico è il suo giardino, se 16 dei 23 gol in campionato sono arrivati in casa, anche questo un primato nel primato nei principali tornei europei. E sì che non c’è miglior momento per festeggiare. Spalletti gli ha risparmiato i minuti finali, non sia mai che qualche acciacco – nello specifico un pestone rimediato sul secondo gol – complicasse i piani in chiave derby. Non c’è Roma senza Edin, c’è un’altra squadra che efficace non saprebbe esserlo mai come con lui in campo.
(Gazzetta dello Sport)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA