(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini) Sta entrando in tendenza questa difesa, sul campo e non solo sui social non si parla d’altro che di una squadra che ha smesso di incassare gol. Metti insieme tutte le componenti, ne esce un frullato da cucina stellata: quattro partite su cinque stagioni senza subire neppure una rete, gli inglesi li chiamano fogli puliti, clean sheets, paroline che bene ha imparato anche Alisson. Perché cambi l’ordine dei fattori – o dei difensori, fate voi – ma il risultato non cambia. Non è cambiato neppure a Benevento, che certo non avrà un attacco stellare, ma gioca in Serie A e con questa Serie A hanno a che fare la Roma e Di Francesco. E allora sai cosa c’è? Che Manolas lo piazzo in panchina, il turnover vale anche per lui. Significa, pure, che Kolarov resta l’unico difensore di movimento ad averle giocate tutte, 5 su 5, Champions compresa.
GIOCO OVUNQUE – Significa, per inciso, che il serbo si conferma il miglior acquisto nel rapporto qualità/prezzo della Roma: un assist per Dzeko nel primo tempo – il secondo consecutivo in campionato – e una replica che non conta per gli amanti del fantacalcio, quella che ha provocato l’autorete di Venuti. Kolarov per Dzeko è ritornello che da Manchester è arrivato a Roma e suona, suona bene: i due si cercano e si trovano spessissimo nei 90’. «Nel mio pensiero di calcio c’è la capacità di portare spesso i terzini al cross – ha spiegato Di Francesco –. Quando ti muovi bene con le fasce, la superiorità numerica è una facile conseguenza». E una logica difficoltà per gli avversari. Chi invece in difficoltà non è mai andato è Fazio, stavolta piazzato sul centrodestra, in coppia con Juan Jesus: «Era importante chiudere anche questa partita senza subire reti – ha commentato l’argentino –. Non era mica una gara semplice, l’abbiamo resa noi così partendo forte». Poi, sul cambio di posizione in zona centrale, il difensore ha aggiunto: «Sono pronto a giocare ovunque, anche cambiando lo schema da tre a quattro, o passando dal centrosinistra al centrodestra. Però come squadra dobbiamo migliorare in alcune fasi: nel secondo tempo abbiamo perso palla facilmente, abbiamo abbassato la concentrazione e non può succedere. Siamo una squadra in crescita che ha l’obbligo di lottare in tutte le tre competizioni». Magari vincendone una, non fosse altro che per accontentare il desiderio espresso dal d.s. Monchi nel giorno del suo compleanno. Fazio, invece, un obiettivo l’ha già raggiunto: è rientrato stabilmente nel giro della Seleccion. Sampaoli non può farne a meno. La Roma invece continua ad essere una ruota che gira. Turnover che fai, difesa che trovi. E risultati che porti a casa.
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