Eusebio Di Francesco

NOTIZIE AS ROMA DI FRANCESCO – «Le critiche? Sono resiliente e non mollo». Lo disse già il 15 settembre 2017 e lo ha dimostrato sul campo. Eusebio Di Francesco quella resilienza in salsa abruzzese l’ha spalmata su tre momenti chiave di un 2018 in cui è stato messo spesso sulla graticola a causa dei risultati altalenanti della sua Roma. Come Bruce Willis in Die Hard (che ha appunto tre capitoli) Eusebio ne è uscito vivo e forse anche più forte.

Il primo momento di crisi è arrivato a gennaio quando le voci di mercato su Nainggolan e Dzeko hanno infiammato l’aria di Roma. E quella dello spogliatoio. Dopo l’eliminazione in coppa Italia col Torino sono arrivati appena 2 punti in 4 partite contro Sassuolo, Inter, Atalanta e Samp (due volte visto il recupero dell’andata).

Proprio la sconfitta interna per 0-1 con gol di Zapata del 29 gennaio portò Di Francesco sulla prima di tante ultime spiagge. A Verona, però, il gol di Under aprì un filotto di vittorie che coincise pure coi successi in Champions e la storica semifinale col Liverpool. Così da criticato e quasi esonerato Di Francesco diventò intoccabile, anzi entrò nella storia. Almeno per qualche mese.

A settembre, infatti, la panchina è tornata seriamente a scricchiolare sotto i colpi di Atalanta, Milan Chievo e Bologna. E dopo le pesanti cessioni di Alisson, Nainggolan e Strootman. All’orizzonte si scorgevano le figure di Sousa, Montella e Donadoni. Ma anche in questo caso Di Francesco è riuscito a uscirne intatto grazie al cambio modulo dal 4-3-3 al 4-2-3-1 e alle vittorie con Frosinone, Lazio, Plzen ed Empoli. Tutto passato? Nemmeno per sogno.

A fine ottobre, infatti, è tornata la crisi aperta dalla vittoria con la Spal e dalla scialba prestazione col Napoli. E stavolta la gufata di Sousa è diventata ufficiale con tanto di dichiarazioni mal digerite da Eusebio che ha risfoderato la resilienza. Il successo di Mosca, con conseguente ipoteca sugli ottavi di Champions, e le belle prestazioni con Fiorentina e Samp per ora possono bastare. Fino al quarto capitolo di Die Hard, sperando esca nelle sale il più tardi possibile.

(Leggo – F. Balzani)



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