(La Repubblica – F. Ferrazza) Mentre Dzeko si gode l’ingresso nella lista dei pretendenti al Pallone d’Oro — nonostante l’amarezza per la (quasi) mancata convocazione al Mondiale della sua Bosnia — Di Francesco studia le mosse da contrapporre al Napoli di Sarri. Il centravanti regala al club la soddisfazione di avere un proprio giocatore tra i possibili vincitori del prestigioso trofeo, a dieci anni di distanza dalla candidatura di Totti, ultimo giallorosso ad essere in lista (l’ex numero dieci è stato proposto per quattro volte nella sua carriera). Sorride Di Francesco, che è contento per il numero nove, con il quale ha chiarito le frasi rilasciate da Edin sulla sua solitudine in campo dopo la gara con l’Atletico. «Ha sbagliato perché dietro ogni partita c’è un lavoro e tanti non sanno quello che facciamo in settimana — torna sull’argomento il tecnico a margine del Festival del Calcio a Firenze — la cosa importante è avere i risultati che legittimino il tuo lavoro, che è difficile non solo a Roma. Sarri, ad esempio, ricordiamoci da dove è partito, dal sistema di gioco iniziale e dalle difficoltà. Ma chi gli è stato vicino ha avuto l’intelligenza di aspettare». Di Francesco apre così la strada verso Roma-Napoli, che per motivi di ordine pubblico sabato potrebbe essere anticipata alle 18. «Non uno spareggio, ma gara fondamentale, ma la squadra da battere a lungo termine è ancora la Juve».
Ha recuperato Perotti (e Karsdorp), che sarà a disposizione, mentre è ancora out Defrel. Sta molto meglio Pellegrini, che sarà preferito a uno Strootman le cui condizioni verranno valutate giorno dopo giorno. Avendo sabato il Napoli e mercoledì della prossima settima il Chelsea a Londra (esauriti i 2300 biglietti del settore ospiti), Eusebio schiererà contro Sarri il centrocampo al momento migliore, con appunto Pellegrini, De Rossi e Nainggolan. Potrà al massimo esser convocato Schick, ancora indietro di condizione.
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