(La Repubblica – F. Ferrazza) La corsa alla Champions passa per una trasferta che spaventa i romanisti. Stasera a Napoli (ore 20,45) la Roma proverà a ribaltare i pronostici, aggrappandosi alle poche certezze rimaste di una stagione che Di Francesco immaginava di poter vivere da protagonista. E adesso è invece costretto ad aggrapparsi a una squadra dalla quale si sente in larga parte tradito e (forse) non seguito fino in fondo. A tal punto da arrivare per la prima volta ad ipotizzare: «Se non vedessi risposte dai giocatori, saluterei e me ne andrei». Il tecnico rivendica il modo di confrontarsi con i suoi all’interno dello spogliatoio. «Qui si confonde l’educazione con la poca personalità – spiega Eusebio – io credo in un determinato sistema di gioco, ascolto tutti e poi decido io».
Stasera si ripartirà da Dzeko al centro dell’attacco, con Schick – non brillante contro il Milan – di nuovo in panchina. Dovrebbe essere confermato in attacco il migliore del momento, Under, con Perotti che si gioca una maglia con Defrel ed El Shaarawy. «Pellegrini sta bene, mentre Nainggolan ha ancora i postumi dell’operazione al dente: vedremo» . Al di là delle scelte di formazione, Di Francesco è consapevole che «abbiamo bisogno di fare risultati perché più andiamo avanti, meno c’è la possibilità di recuperare per andarci a prendere un posto in Champions». In prospettiva mercato, il tecnico apre alla possibilità dell’arrivo di Balotelli. «Lo allenerei – l’ammissione – ci ho parlato due anni fa per portarlo al Sassuolo, poi non se è fatto nulla, ma è un giocatore stimolante e con grandissimi mezzi».
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