Eusebio Di Francesco

(Corriere della Sera – L. Valdiserri) Eusebio Di Francesco cita spesso i dati in suo possesso, portandoli a supporto della buona condizione atletica della squadra. L’ultimo esempio si riferisce a Radja Nainggolan che, secondo il tecnico, in Champions League contro lo Shakhtar aveva messo insieme buoni numeri di corsa e resistenza. Purtroppo, dopo una prova sembrata ai più de- ficitaria in Ucraina, il Ninja ha giocato molto male contro il Milan ed è stato sostituito al 63’. In tutta la stagione, quando era stato schierato tra i titolari (28 volte su 35), il belga non era mai uscito così presto dal campo.

Nella ricerca di quello che ha funzionato solo a sprazzi in questa stagione – molto buono il cammino in Champions; sanguinosa l’eliminazione in Coppa Italia per eccesso di turnover; sotto la sufficienza il rendimento in campionato, con la Roma a -19 rispetto alNapoli – si è battuto spesso il tasto della fragilità psicologica della squadra. Tutto è possibile, anche se la struttura della Roma è formata da molti giocatori che hanno giocato o giocheranno Europei, Mondiali e Champions League: dagli azzurri De Rossi e Florenzi, da Kolarov a Alisson, da Strootman a Dzeko. E anche i più giovani – da Pellegrini a Cengiz Under – sono già stati in nazionale A.

C’è un dato non segreto, ma ricavabile in modo molto semplice dai tabellini delle gare, che fa propendere per un problema più fisico che mentale. La Roma ha subito in stagione 31 gol, così divisi: 21 in campionato, 8 in Champions e 2 in Coppa Italia. Sedici di questi 31 gol – appena più della metà, quindi – sono arrivati nell’ultima mezzora di gioco, tra il 61’ e il 90’:11su21 in campionato, 4 in Champions e uno in Coppa Italia. Non tutti i gol, naturalmente, sono uguali. Ci sono quelli che costano punti e quelli che si possono concedere perché la partita era già stata vinta. In casa contro Udinese (3-1), Lazio (2-1) e Benevento (5-2) i gol subiti sono stati ammortizzati senza problemi. Nell’ultima sfida contro il Milan il gol, di Calabria al 74’ ha chiuso definitivamente la gara. Nelle altre nove occasioni (due volte contro l’Inter, contro Genoa, Sassuolo e Samp in campionato: contro il Torino in Coppa Italia; contro Chelsea a Londra, Atletico Madrid e Shakhtar) le reti subite sono costate punti.

Contro il Napoli capolista, sabato sera, la Roma non può permettersi cali. La cooperativa del gol di Sarri non si ferma mai: 30 gol in campionato segnati nel primo tempo e 30 nel secondo. Eusebio di Francesco dovrà spremere il massimo dal suo gruppo per non subire la terza sconfitta consecutiva.L’allenatore sarà ragguagliato dal direttore sportivoMonchi, di ritorno dal viaggio a Boston per incontrare il presidente Pallotta. Monchi ha parlato con il boss della situazione attuale, del software di nuova generazione per il calciomercato, della tournée estiva negli Stati Uniti e della possibilità di fare un ritiro più lungo in Italia quest’estate. Un argomento al quale Di Francesco è molto attento, perché è convinto che solo con una perfetta preparazione si possa giocare al meglio il suo calcio. Ora, però, servono i fatti e non le parole. Cioè i risultati. Come sempre nel calcio.



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