AS ROMA NEWS DIGITALBITS SPONSOR – Il mondo ha scoperto Digitalbits in un giorno di luglio del 2021: quel marchio destava curiosità accanto al volto di Mourinho, in Campidoglio. Qualche giorno dopo era sulle maglie della Roma, e poi dell’Inter. Contratti milionari di sponsorizzazione, grandi promesse: di cui oggi resta poco, se non nulla. Al punto che l’Inter, non essendo stata pagata, ha iniziato a cancellare il brand dalle maglie delle giovanili.
Come riferisce La Repubblica, Digitalbits è il marchio di unacrypto factory , cioè una società che emette criptovaluta: si chiama Zytara e ha base alle Cayman. Il fondatore è Al Burgio, nato in un villaggio agricolo dell’Ontario, varie e non fortunatissime esperienze imprenditoriali nel mondo di internet. Fino a quando nel 2021 non ha incontrato la Roma.
Contratto di 3 anni, 5 milioni il primo, 10 il secondo, 21 il terzo: 36 milioni totali, negli ambienti delle crypto giurano che parte del compenso sia legata al rendimento e versato in valuta digitale, la Roma smentisce: solo cash. Prima del contratto con i giallorossi, la “moneta” Digitalbits era piuttosto statica: dopo, il suo valore si è impennato da 0,07 a 0,72 euro, dieci volte tanto. A quel punto il dossier è finito sulle scrivanie dell’Inter: Zytara è subentrata dal 1° luglio a Socios come principale sponsor nerazzurro, impegnandosi per 85 milioni in 4 anni. Ma i primi trasferimenti non ci sono stati. Insomma, non sta pagando.
La criptovaluta è scomparsa anche dagli sfondi per le interviste. Non dalla prima maglia dell’Inter. Il motivo? La Nike, sponsor invece solidissimo, ha già prodotto centinaia di migliaia di divise con quel brand sul petto. Fosse tolto, chi comprerebbe più le maglie già stampate?
Non è escluso che il rapporto si possa concludere per vie legali con la rescissone unilaterale. Come è ovvio, Roma e Inter si sono confrontate, ma per i giallorossi la questione oggi è diversa. La relazione tra la Roma e Digitalbits è ancora positiva, i pagamenti regolari: Al Burgio potrebbe essere all’Olimpico lunedì. Certo, la società è vigile (Toyota è il nuovo sponsor per le maglie d’allenamento) e monitora la situazione.
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