(Gazzetta dello Sport) La partita dei diritti tv della Serie A sembra non finire mai. Nella due giorni assembleare tra martedì e ieri si è messa ai voti la risoluzione del contratto con Mediapro, l’intermediario che si è aggiudicato la licenza per 1050 milioni ma si è visto bocciare la rivendita dal Tribunale e non ha presentato in Lega le garanzie finanziarie richieste. Il quorum, 12 su 17 (escluse le retrocesse), non è stato raggiunto in due casi. Ieri ci si è fermati a 10: Atalanta, Bologna, Fiorentina, Inter, Juve, Napoli, Roma, Samp, Sassuolo e Spal.

Le società che vogliono ormai tagliare i ponti con gli spagnoli sono preoccupate proprio dall’incertezza degli incassi, considerato che la vendita dei diritti, a meno di tre mesi dal via del prossimo campionato, è in alto mare. Mauro Baldissoni, d.g. della Roma, ha evocato possibili azioni per gli ipotetici danni patrimoniali che il club giallorosso subirebbe con il permanere di questo stato di mancata visibilità sui proventi televisivi, con la continuità aziendale a rischio. Il nodo è la «bancabilità» del contratto con Mediapro, come ha spiegato più volte un sempre più nervoso e poco paziente – al pari del commissario Malagò – Gaetano Miccichè.



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